La supertestimone trevigiana: «Guidava come un folle, sono viva per 6 minuti»

Martedì 16 Luglio 2019
Marius Alin Marinica e l'auto delle vittime nel fosso

Sono la ragazza che ha segnalato la Golf guidata dall’assassino (presunto ndr.), l’altra sera intorno all’una di notte a Jesolo, pochi minuti prima dell’incidente. Vorrei tanto dire il mio nome, ma per la privacy almeno fino al processo (se ci sarà) preferisco rimanere anonima.
 

 


La prima chiamata l’ho effettuata all’una e 12 di domenica notte. Segnalavo questa Golf (indicando la targa) che guidava come un folle davanti alla macchina guidata dal mio ragazzo. Prima di chiamare gli dissi: «Questa macchina farà un incidente». 

LA CONFESSIONE Tragedia di Jesolo. Il 26enne romeno alla fine confessa: «Sì, li ho speronati io»

LE VITTIME 
Giovanni, il calcio e il lavoro all'Outlet di Noventa. Le urla dei genitori squarciano la notte
Eleonora e Leonardo sempre insieme. Il presentimento della mamma
Riccardo, il lavoro e il calcio. Poi l'amore con Giorgia, l'unica sopravvissuta

Così decidemmo di chiamare. Il resto non lo racconto, la scena di quando siamo arrivati sul posto dell’incidente la risparmio e non auguro a nessuno di vedere dei ragazzi della tua età estratti morti dalla macchina. Sì, perché ho 22 anni anche io, vivo a Treviso e stavo tornando dopo una cena con il mio ragazzo. Per 6 minuti siamo vivi.  Voglio  fare questo appello. Segnalare non ci rende degli spioni. Segnalare non ci rende impiccioni. Se non avessimo segnalato la macchina oggi non ci sarebbe un responsabile. Non dobbiamo rimanere indifferenti davanti a situazioni che possono essere mortali. Il destino ha voluto che la Golf si immettesse proprio davanti alla nostra macchina, ma potevamo esserci noi al posto di quei ragazzi. Nessuno li riporterà indietro, la nostra segnalazione purtroppo non li ha salvati, ma qualcuno deve pagare. Invito tutti a non rimanere indifferenti, a segnalare alle autorità se vediamo situazioni pericolose, a non bere e andare sempre piano in macchina.
La vita è una e nessuno di noi ha il diritto di portarla via ad altre persone innocenti come questi 4 ragazzi.
Quando li hanno estratti dalla macchina io ero lì e avrei voluto donare un po’ della mia anima perché respirassero ancora. La ragazza sopravvissuta urlava e non dimenticherò mai il suo sguardo mentre chiedeva di chiamare la sua mamma. Sono immagini che ti segnano e ti fanno riflettere. Ma non dobbiamo arrivare ad assistere a queste tragedie per amare la nostra vita e amare quella delle altre persone.
Per favore, prestate attenzione, denunciate, fermatevi per aiutare, non rimanere indifferenti perché potrebbe succedere a tutti. Ogni volta che chiudo gli occhi ho quelle immagini che rivivono e le urla assillano la mente. 
Possiamo fermare queste tragedie. Facciamolo. Insieme.
Sono vicina, con il mio ragazzo che era presente, alle vittime con il nostro cuore e le nostre lacrime.
Lettera firmata

Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 12:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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