Ragazza mette in fuga il truffatore dello specchietto: «Chiamo i carabinieri»

Martedì 16 Luglio 2019 di Elisa Cacciatori
Ragazza mette in fuga il truffatore dello specchietto: «Chiamo i carabinieri»
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LOREO - Occhi aperti contro la truffa dello specchietto che proprio ieri alcuni malintenzionati hanno tentato di mettere a segno ai danni di una giovane automobilista in transito lungo la provinciale a Loreo. Fortunatamente la prontezza di spirito della portovirese ha fatto sì che i malviventi si allontanassero senza conseguenze anche se, come lei stessa ha raccontato, c’è un particolare nella vicenda che l’ha lasciata basita. L’uomo che l’ha fermata stava viaggiando con una donna e con una bambina che ha assistito a tutta la scena, i tre sembravano una normalissima famiglia.  
IL FATTO
L’episodio si è verificato alle 12,30, quando la ragazza a bordo della sua macchina stava tornando a casa dal lavoro per la pausa pranzo. «È accaduto subito dopo Loreo, prima di arrivare al Pilastro e quindi a Porto Viro – racconta la giovane che chiede di essere citata solo attraverso le iniziali N. M. -. Infatti mi hanno detto di fermarmi proprio vicino al Pilastro, ma io ho scelto di accostare vicino al ristorante, per evitare che mi portassero da un’altra parte». Lo schema messo in atto è ampiamente noto e con grande prontezza e intelligenza la ragazza è riuscita a non cadere nella trappola dei malfattori, in particolare un uomo dai capelli neri sulla quarantina con accento del sud, in auto con la moglie, una donna bionda con capelli mossi, e una bambina che a detta della portovirese avrà avuto una decina d’anni.
IL TENTATIVO
«Scendo dall’auto – riporta N. M. - e l’uomo mi dice di avergli rotto lo specchietto e mi mostra sul fianco destro della mia auto una bella strisciata nera. Ed è qui che mi sorge il dubbio che sia davvero andata addosso a quell’auto ma non rammento rumori molesti o auto che mi abbiano suonato. Strano. Ci fermiamo in un altro posto ma invece di seguirlo dove indicava lui, ho parcheggiato a lato di una casa con le uniche portiere possibili da aprire dalla mia parte, appoggiandomi sopra e chiamando i miei. L’uomo ha notato che non lo stavo seguendo e ha fatto retromarcia con l’auto e mi ha chiesto indicazioni per Rovigo. Di nuovo strano. Gliele ho date. Poi è tornato dicendo che cosa fare con il danno e che sono 120 euro. Io, dopo consiglio di mio padre, ho semplicemente detto di aspettare che giungessero i carabinieri».
Ed è stato così che il malfattore se n’è andato senza fare ulteriori richieste. Solo in un secondo momento poi, la ragazza è riuscita ad appurare che la sua macchina non aveva un graffio. «Sembrava grasso di motore, in pratica una bella sporcata che non viene prodotta da uno specchietto». Probabilmente, come ha dedotto la “vittima” è stato proprio nel momento in cui l’uomo l’ha fermata ed è sceso dall’auto che ha insudiciato la fiancata: «Scendono, vanno subito nel punto a destra dell’auto (parte opposta del guidatore) verso la portiera posteriore e via con la striscia nera. Quindi tu guidatore non hai il tempo di vedere se c’era prima o meno, la vedi dopo che l’hanno indicata».
Ultimo aggiornamento: 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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