I compagni di scuola le davano un suggerimento: ucciditi. E Lucia, il nome è di fantasia, alunna di un liceo romano oppressa dalla prepotenza dei bulli, quel consiglio l'aveva perfino seguito. La madre l'aveva salvata. La 15enne aveva toccato il fondo. Ma purtroppo, come insegna questa storia, al peggio non c'è mai fine. I cyberbulli erano venuti a sapere che la liceale aveva tentato di togliersi la vita e per questo le inviavano messaggi anonimi invitandola a riprovarci: «Dille di tentare di nuovo il suicidio - avevano scritto ad un'amica della vittima - perché la prima volta non è andata bene. È ancora viva».
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LA VICENDA
Una condizione insopportabile. Lucia non riusciva più a gestire questa situazione. I messaggi che le inviavano attraverso Tellonym e Thiscrusch, programmi che permettono di inviare sms in incognito, erano devastanti. Per questo la madre, quando ha capito che Lucia stava scivolando verso il baratro l'ha portata dallo psicologo. Poi ha deciso di denunciare tutto alla procura dei minori con l'appoggio del Centro Nazionale contro il bullismo Bulli Stop e il loro legale, l'avvocato Eugenio Pini. I pm adesso hanno avviato una inchiesta per stalking e istigazione al suicidio. Il fascicolo ad oggi è a carico di ignoti. Spetterà alle forze dell'ordine dare un nome agli autori dei messaggi che, tra il 2018 e il febbraio del 2019, hanno perseguitato la ragazza.
SUI BANCHI
Sms che, dal tenore, fanno supporre che a scriverli siano stati alcuni compagni di scuola della studentessa.