Campidoglio lumaca: è record di ritardi su servizi e controlli

Domenica 14 Luglio 2019 di Lorenzo De Cicco
Campidoglio lumaca: è record di ritardi su servizi e controlli
2

Il corpaccione dei dipendenti comunali di Roma divora ogni anno quasi un miliardo di fondi pubblici: 996 milioni e 728mila euro solo nel 2018, come ha annotato il Campidoglio nell’ultimo rapporto sulle spese per il personale, registrando una crescita tutt’altro che marginale rispetto all’anno prima (946 milioni), anche perché nel frattempo si è ripreso ad assumere. A fronte di un simile esborso, ci si aspetterebbe una macchina rodata ed efficiente, in grado di soddisfare, con i suoi 23.244 addetti sparpagliati in centinaia di uffici, le richieste dei cittadini. Invece la situazione, anziché migliorare, peggiora irrimediabilmente nei settori chiave: dal sociale al verde, ai controlli dei vigili. Risultato: diventa ancora più tormentata la trafila di operazioni che dovrebbero essere banali. Vedi alla voce: rinnovo di una carta d’identità. In alcuni municipi ci si mette anche 4 mesi, mentre fino a pochi anni fa bastava pazientare qualche ora allo sportello.

«La benzina? La rubano tutti». E i netturbini sono stati graziati

Caos Servizio giardini: da Prati al Salario i cimiteri degli alberi
 





I GIARDINI
A mettere in fila, ufficio per ufficio, i ritardi dell’amministrazione di Roma è un rapporto che il Campidoglio deve sfornare ogni anno, con controlli a campione nelle varie strutture. Si chiama «monitoraggio dei tempi procedimentali», serve insomma a capire quanto impiegati e funzionari riescono a rispettare le scadenze e quanto “sforano”, anche per evitare che le lungaggini favoriscano la corruzione. Spulciando le carte emerge che le cose dal 2017 al 2018 sono peggiorate in una sfilza di settori di primo piano. Prendiamo il verde, dove si registrano crolli record per la scarsa manutenzione (+730% di  alberi crollati dal 2016 al 2018): al dipartimento Tutela Ambientale, a quanto pare, se la prendono comoda. Alla voce «controllo nelle aree verdi di Roma Capitale al fine di garantire la pubblica incolumità e il rispetto delle concessioni», si scopre che il 27% delle verifiche è stato fatto in ritardo: in 200 casi su 750. Nel 2017 si erano registrati perfino più interventi, 780, ma erano stati tutti eseguiti per tempo.

LE FAMIGLIE
Altro settore, altri ritardi. Anche al dipartimento del Sociale, uno dei “core business” di qualsiasi Comune d’Italia, la situazione è peggiorata. Sia per gli assegni di maternità che per quelli destinati alle famiglie a basso reddito: in entrambi i casi quasi un contributo su tre è stato concesso oltre i termini previsti. Nel dettaglio, il 32,2% degli assegni per i nuclei familiari (in totale 6.972 pratiche nel 2018), e il 30,3% degli assegni di maternità (altre 3.129 richieste). Sempre in entrambi i casi, la situazione è peggiorata rispetto al 2017, quando gli atti a rilento erano rispettivamente il 23% e il 26%. Nello stesso dipartimento, addirittura l’87% delle pratiche per accreditare le residenze degli anziani ha concluso l’iter in ritardo rispetto a quanto previsto.

I VIGILI
Tra i vigili, in un anno è triplicata la percentuale di multe gestite oltre la scadenza.
Un paradosso, dato che nel frattempo era crollato il numero di pratiche da smaltire. Nel 2017, nonostante fossero arrivati 639.606 verbali, solo per il 4,7% «non erano stati rispettati i tempi di conclusione del procedimento». L’anno scorso invece le contravvenzioni da smistare nel periodo dì monitoraggio sono diminuite (471mila), ma è esplosa la percentuale di quelle gestite fuori tempo (13,5%). C’è di che preoccuparsi, perché se le multe arrivano in ritardo, l’automobilista che fa ricorso lo vince. E l’amministrazione non vede un euro, anche se la sanzione è sacrosanta. Non a caso quasi una multa su 4, a Roma, non viene incassata dal Comune. Peggiorano in modo evidente anche i dati della vigilanza su bar e ristoranti (i controlli in ritardo sono passati dal 6,9% al 30,8%), su affittacamere e b&b (dal 25,6 al 55%), sugli esercizi che strappano una licenza da «laboratori e attività di artigianato» e che invece spesso si scoprono essere pub abusivi aperti fino all’alba, molestando chi ci abita intorno: un controllo su quattro è stato fatto tardi. Con buona pace dei residenti.

Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci