​Stadio di Padova, ecco il piano: «Pronto in due anni»

Giovedì 11 Luglio 2019 di Gabriele Pipia
Stadio di Padova, ecco il piano: «Pronto in due anni»
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PADOVA Due nuove curve a ridosso del campo, un palazzetto dello sport dedicato al basket, un pattinodromo e una parete per l'arrampicata. Il tutto in uno stadio finalmente chiuso, senza più spazi vuoti tra una gradinata e l'altra. Costo complessivo: undici milioni di euro. Il nuovo progetto del Comune è sintetizzato in un video di due minuti e trentanove secondi presentato ieri all'ora di pranzo a Palazzo Moroni. Sfumato definitivamente il roboante piano da cento milioni prospettato l'anno scorso dal Calcio Padova, è questa la strada che il sindaco Giordani e l'assessore Bonavina intendono seguire per ammodernare e migliorare l'Euganeo. «I soldi ci sono - dicono in coro -, ora prevediamo un anno di burocrazia e un anno di lavori». 
LE NECESSITÁLo stadio Euganeo ha appena festeggiato venticinque anni di storia. Non sono certo tanti per un impianto sportivo, eppure i tifosi evidenziano da sempre le sue criticità, in primis la distanza tra le curve e il campo di gioco. Ora il nuovo progetto vuol colmare questa lacuna dando allo stadio un nuovo smalto e soprattutto una funzione polivalente. 
Accantonato il progetto privato del Calcio Padova per mancanza di finanziamenti (l'ex presidente Bonetto si era rivolto al Credito Sportivo ipotizzando uno stadio da 16.500 posti con accanto aree commerciali, albergo e ristorante), il Comune ha ripreso in mano un vecchio piano già presentato nel 2017 e lo ha migliorato. Un piano meno ambizioso rispetto a quello del club, ma ben più economico e quindi decisamente più fattibile. Il progetto è firmato da due funzionari comunali, l'ingegner Claudio Rossi e l'architetto Stefano Benvegnù. 
GLI INTERVENTILe tribune rimarranno dove sono, perché avvicinarle al campo costerebbe troppo. Le grandi novità riguarderanno le curve, entrambe coperte. La nuova Sud sarà a soli cinque metri dalla porta. Avrà alle spalle due palasport che ospiteranno rispettivamente un pattinodromo e un campo da pallacanestro da 1.200 posti, che sfrutterà la vecchia curva come gradinata. La nord invece verrebbe posta a quindici metri di distanza dalla porta, uno spazio necessario per ospitare i palchi dei concerti. La stessa curva nord avrebbe dietro una palestra per l'arrampicata sportiva: il Comune vuol sfruttare l'onda dell'Olimpiade invernale 2026 e l'obiettivo è ospitare a Padova qualche nazionale per allenarsi.
GLI ANGOLIL'altro grande obiettivo è eliminare quel senso di dispersione visiva e acustica che prova chiunque entri all'Euganeo: per questo motivo ogni angolo verrà chiuso con manufatti che potranno ospitare bar, ristoranti, un ambulatorio e una palestra privata. Lo stadio sarà anche abbellito e colorato nelle sue facciate esterne e saranno rifatti i servizi igienici. L'attuale capienza è di 31.600, ma nell'ultima stagione era omologato solo per 16.500 spettatori. La ristrutturazione porterà ad una capienza di massimo 26 mila, che salirebbe a 41 mila per i concerti. 
I FINANZIAMENTIIl progetto è diviso in due stralci. La prima fase comprende tutti i lavori relativi alla curva sud, l'abbellimento esterno dell'intero impianto e i servizi. Il costo complessivo è di 5,8 milioni già finanziati: due milioni di un bando del Coni, tre milioni del Credito Sportivo e ottocentomila euro della Fondazione Cariparo. Il secondo stralcio prevede invece i lavori alla curva nord e alla futura parete di arrampicata: servono altri 5,5 milioni, per ora non ci sono ma il Comune ha già avviato un dialogo con una serie di imprenditori interessati. 
L'obiettivo è aggiudicare la progettazione definitiva nel giro di pochi mesi e aggiudicare i lavori entro l'estate del 2020 per poi partire a settembre 2020. Durante i lavori il Padova riuscirebbe a giocare all'Euganeo, sul modello di quanto successo negli ultimi anni a Udine e Bergamo. 
LA SODDISFAZIONE«La prima ipotesi del nostro progetto, quella con lo spostamento del campo e la quinta mobile dietro la curva, non mi piaceva - ammette Sergio Giordani, sindaco ed ex presidente del club -. Ho sollecitato i tecnici e l'assessore Bonavina a trovare un'altra soluzione e devo dire che il nuovo progetto è davvero fantastico. Lo abbiamo già illustrato ai capigruppo, alle categorie, al Padova e ai tifosi. Nessuno ha avuto niente da ridire. A questo progetto lavoravamo da sei mesi - continua il sindaco -, sapevamo di avere la scadenza del 17 luglio per presentare il progetto al Coni e non perdere il finanziamento. Non ci saranno ipermercati o centri commerciali. Il campo di gioco non sarà toccato e lo stadio sarà compatibile anche con le partite di rugby e con i grandi concerti. Un giorno mi piacerebbe veder sorgere nella stessa zona anche l'Arena della Musica. Sì - chiosa Giordani -, a me piace sognare». 
Usa gli stessi toni entusiasti Diego Bonavina, assessore allo sport ed ex centrocampista biancoscudato. «Ascoltare il progetto dell'ex presidente Bonetto era doveroso e di quel progetto eravamo innamorati, ma intanto noi non abbiamo perso tempo. Siamo andati avanti per la nostra strada e non vediamo l'ora di partire. Da domani ci metteremo già al lavoro per fare il bando per la progettazione. I progettisti potranno limare alcuni dettagli, per esempio va deciso se la curva sud ospiterà duemila o duemila e cinquecento posti, però i nostri indirizzi sono chiari e saranno rispettati. L'idea dell'impianto polivalente dedicato anche agli altri sport mi piace moltissimo: non c'è in Europa un'altra struttura pensata così». 
Gabriele Pipia
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