Autonomia, lite al tavolo Lega-M5S. Conte: «Troveremo sintesi»

Giovedì 11 Luglio 2019
Autonomia, lite al tavolo Lega-M5S. Conte: «Troveremo sintesi»

Scontro Lega-M5S a Palazzo Chigi, dove si è svolto questa mattina il vertice sull'Autonomia. «La Lega ha proposto di inserire le gabbie salariali, ovvero alzare gli stipendi al Nord e abbassarli al Centro-Sud. Per il M5S è totalmente inaccettabile», fanno sapere fonti M5S.  Secondo Di Maio, invece, il tavolo si è bloccato sul tema scolastico. «Stamattina il tavolo sull'autonomia si è bloccato sulla regionalizzazione della scuola.

Un bambino non sceglie in quale regione nascere: noi dobbiamo garantire l'unità della scuola così come l'unita nazionale», ha spiegato il leader M5S in una diretta Facebook. 

Sarebbe inaccettabile, secondo Giuseppe Conte, che l'autonomia aumentasse il divario tra Regioni. «Dovremo introdurre strumenti di salvaguardia solidaristici per evitare che l'Italia, come dire, si slabbri. Un progetto del genere sarebbe inaccettabile», ha spiegato il premier.

Sull'autonomia oggi tra Lega e Movimento 5 Stelle «non ho assistito a nessuno strappo». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine dell'incontro a Palazzo Lombardia con il governatore Attilio Fontana commentando il vertice di questa mattina a Palazzo Chigi. In realtà ci stiamo confrontando, non abbiamo ancora trovato una sintesi ma sono assolutamente fiducioso che anche su questo,sulla scuola, sul l'istruzione , la troveremo«. I tempi? »Brevi, brevissimi«, ha concluso.




La Lega dal canto suo ha denunciato un brusco rallentamento sul tema dell'autonomia durante il vertice in corso a Palazzo Chigi. «Invece di andare avanti si torna indietro - dicono fonti della Lega - I 5 Stelle condannano il Sud all'arretratezza». 

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Il nuovo "round" della partita sulle autonomie a Palazzo Chigi. Da pochi minuti è iniziato il vertice di governo -l'ennesimo- per trovare la quadra sul testo fortemente voluto dalla Lega per attuare l' autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Presenti il premier Giuseppe Conte e i due vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini - arrivato a piedi ma silente perché impegnato in una conversazione telefonica- nonché ministri ed esponenti di governo 'toccatì dal tema, ovvero il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, i ministri Barbara Lezzi, Erika Stefani, Alberto Bonisoli, Riccardo Fraccaro, Marco Bussetti, i viceministri all'Economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia, il sottosegretario Stefano Buffagni e i tecnici del ministero della Difesa.

Nell'ultima riunione erano stati fatti passi avanti, ma restavano nodi e criticità, a partire dall'istruzione, passando per i concorsi regionali e per il grande tema delle infrastrutture. 


Conte: «Grante del rispetto per la Carta, riforma compatibile con i principi costituzionali». Sull'Autonomia «sicuramente abbiamo fatto già molto lavoro e lo stiamo completando. Io ho preso un impegno: sono il garante della serietà del lavoro che stiamo facendo e del fatto che porterà ad una riforma in termini di autonomia compatibile con i principi costituzionali». Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa dove ha sottolineato che «c'è molta agitazione in tutto il Paese, in vari settori del Paese, perché ci avviamo a realizzare un disegno costituzionale che non è stato mai attuato, sarebbe la prima volta. Ma io ho posto alcuni paletti e da quelli non si può transigere». Per il premier è necessario ricordare che si deve «realizzare un disegno di autonomia differenziata con una regione ma allo stesso tempo dobbiamo ipotizzare» che questa autonomia «ce la chiedano tutte contemporaneamente. Quindi quello che oggi concedo ad una devo ipotizzare di concederlo ad un'altra regione domani».

«Ma attenzione: siamo già ad otto richieste di autonomia differenziata che non sono poche», ha avvertito il Presidente del Consiglio sottolineando: «tutto questo è sostenibile solo se io posso prefigurare un quadro in prospettiva futura in cui l'intesa che faccio con una» regione la devo poter «fare con tutte le altre». Quanto al vertice di oggi il premier ha detto che questo come i precedenti incontri in pratica sono dei pre-consigli allargati: ci sono tutti i ministri competenti, gli uffici tecnici e legislativi dei ministeri, capi di gabinetto, ha spiegato. «Gli stiamo dedicando molto impegno ed io sto coordinando questo tavolo di confronto» ha spiegato Conte sicuro «che la migliore garanzia per fare una buona riforma sia instaurare un contraddittorio tra tutti, un confronto, consentendo a tutti di esprimere le loro posizioni. Poi ovviamente mi riservo le mie valutazioni. Questo ci consente di procedere nei passaggi, alcuni più critici altri meno».

Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA