Al via la riforma per i piccoli da 0 a 6 anni, serve la laurea anche per insegnare al nido

Mercoledì 10 Luglio 2019 di Raffaella Ianuale
Al via la riforma per i piccoli da 0 a 6 anni, serve la laurea anche per insegnare al nido
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VENEZIA - «Noi confidiamo che oggi arrivi la sospensiva». Fa un ragionamento in positivo Augusta Celada, il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto, sulla vicenda dei dirigenti scolastici. Oggi verrà dibattuto il ricorso al Consiglio di Stato in merito alla sentenza del Tar del Lazio che prevede l'annullamento del concorso dei presidi che sta terminando proprio in questi giorni. «Nell'arco di questa settimana verranno concluse le prove orali dei nuovi dirigenti scolastici - spiega Celada - i veneti che hanno vinto il concorso sono 250». Questo non significa che andranno ad occupare le 275 scuole che sono prive di preside, perché le graduatorie sono nazionali e la priorità nella scelta della sede andrà a chi ha ottenuto i punteggi più alti. In ogni caso, i vincitori di concorso non saranno sufficienti a coprire tutti i posti rimasti liberi in Veneto e rimarranno quindi ancora alcune decine di scuole con il dirigente a scavalco tra due istituti.
 
«Se il Consiglio di Stato darà la sospensiva, per giudicare nel merito più avanti - prosegue il direttore veneto - noi saremo in grado di redigere una graduatoria e immettere in ruolo, se pur con riserva, queste persone già dal primo settembre». Se così non fosse «dobbiamo riformulare le 305 reggenze confidando sulla disponibilità dei dirigenti scolastici, altrimenti procederemo d'ufficio». Questo significa che se i dirigenti scolastici si offriranno volontari a seguire oltre alla propria anche una seconda scuola bene, altrimenti verranno precettati come prevede la normativa.
I DOCENTI
Al netto del contenzioso legato ai dirigenti scolastici - ricordiamo che sono duemila i ricorrenti a livello nazionale che denunciano irregolarità durante lo svolgimento delle prove d'esame - rimane aperta la questione dei docenti, in assenza di bandi di concorso per tutte le classi di concorso che riguardano le scuole medie e superiori. «Per l'infanzia, le primarie e il sostegno i concorsi sono conclusi e quindi procederemo alle immissioni in ruolo sulla base dei contingenti che ci verranno assegnati dal ministero - prosegue Celada - per le scuole secondarie di primo e secondo grado i concorsi non sono stati banditi quindi procederemo con le graduatorie ad esaurimento e i candidati vincitori dei precedenti concorsi». Considerato che in Veneto per molte materie - specie matematica e quelle di indirizzo - le graduatorie sono esaurite si procederà con contratti a termine replicando la situazione dello scorso anno scolastico. Un quadro più preciso si avrà quando il Miur darà alle varie regioni i nuovi contingenti delle immissioni in ruolo, che dovrebbero essere comunicati entro la fine di luglio.
LA NOVITÀ
La grande novità di quest'anno sarà comunque la riforma del sistema educativo per l'infanzia da 0 a 6 anni come previsto dal decreto attuativo della legge 107. Mentre finora la fascia 0-3 era in carico ai servizi sociali e quella 3-6 all'istruzione, ora «attraverso la sinergia tra Regione e Stato sono stati attuati dei piani territoriali - spiega il direttore generale della scuola veneta - questo comporta un curriculum verticale unico che accompagna il bambino dalla frequenza dei nidi e della scuola dell'infanzia fino alla primaria, sarà un sistema integrato d'istruzione». La riforma era stata avviata già lo scorso anno scolastico, ma solo ora prende forma e sarà necessaria la laurea anche per insegnare al nido.
Raffaella Ianuale
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Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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