Carola Rackete torna libera: il gip non convalida l'arresto. Salvini: «Urgente riforma della magistratura»

Martedì 2 Luglio 2019
Carola Rackete torna libera: il gip non convalida l'arresto. Salvini: «Urgente riforma della magistratura»
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La capitana Carola Rackete torna libera.

Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo la gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una «scriminante» legata all'avere agito «all'adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare. Da stasera la donna tornerà quindi libera perché viene meno la misura degli arresti domiciliari.

«Mi pare che le parole del procuratore di Agrigento di ieri siano state chiarissime: non c'era stato di necessità e c'è stato deliberatamente un attacco ad una nave militare italiana. Se non basta questo per stare in carcere non so cosa bisogna fare. Siccome non faccio il giudice non decido io chi va carcere e chi non va in carcere, come ministero dell'Interno siamo già pronti, in caso di scarcerazione, mi auguro non sia così, a rimetterla su un aereo in direzione Berlino». Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, torna sulla vicenda di Carola Rackete, parlando a Limbadi, in Calabria, dove si trova per la consegna di una villa sequestrata alla 'ndrangheta.


Intanto la capitana della Sea Watch ha trascorso la notte in una abitazione privata di Agrigento, sempre agli arresti domiciliari. Ieri è stata interrogata per circa tre ore dal gip del Tribunale di Agrigento, per l'udienza di convalida dell'arresto eseguito a Lampedusa dalla Guardia di Finanza.
 

Proseguiremo le operazioni di salvataggio in mare. Lo hanno assicurato i responsabili della Sea Watch durante un conferenza stampa. «Serve una soluzione politica in modo che situazioni del genere non tornino a ripetersi», ha detto il portavoce Ruben Neugebauren. Ed ha aggiunto: «Siamo molto delusi dal governo tedesco e dall'Europa».

Già dalla vicenda della nave Aquarius un anno fa la situazione si sarebbe dovuta risolvere ma «si sono accampate scuse, si è dato la responsabilità agli altri dicendo che bloccavano la situazione e dicendo che serve una soluzione europea», prosegue il rappresentante della Ong. «Si, una soluzione europea sarebbe bella ma il governo tedesco dovrebbe impegnarsi in modo pro-attivo senza aspettare gli altri», ha proseguito. In questo senso, ha aggiunto, si dovrebbe permettere alle città tedesche che hanno chiesto di accogliere i migranti, di renderlo possibile. Oltre 60 città e comuni in Germania hanno dato la disponibilità ad accogliere le persone salvate in mare. L'organizzazione ha poi reso noto di avere raccolto «oltre un milione di euro» per coprire le spese legali della comandante Carola Rakete.

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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