Baby gang multietnica, «Spedizione punitiva, cercavano me»

Lunedì 1 Luglio 2019
Baby gang multietnica, «Spedizione punitiva, cercavano me»
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«Ero io il loro obiettivo» spiega uno dei responsabili del consorzio Trieste 1, lo stabilimento  dove ieri una baby gang multietnica ha creato il panico di prima mattina prendendosela con due bagnini “colpevoli” di aver fatto allontanare 8 giovanissimi residenti nella Marca, dalla torretta di salvataggio perché la presenza del gruppo ne impediva l'apertura. Per questo nel primo pomeriggio, il gruppo è tornato nello stesso consorzio per regolare i conti.

Ma con i rinforzi, per circa trenta persone, sempre giovanissime e in gran parte minorenni. Le stesse che hanno messo in scena quella che è sembrata una vera e propria spedizione punitiva. E in questo caso a farne le spese è stato appunto il responsabile del consorzio, colpito in pieno volto da una scarica di pugni, calci e testate. Trasferito al pronto soccorso di Jesolo, per fortunatamente la prognosi è di alcuni giorni. E con il referto in mano i lividi sulla fronte e sul resto del volto, l’uomo è tornato in spiaggia. Ad attenderlo i colleghi e i tanti ospiti che hanno assistito alla scena e che hanno voluto accertarsi delle sue condizioni. Ma anche manifestargli la piena solidarietà. E lui, di fronte al cronista, sfodera un sorriso di circostanza che in realtà rivela una fin troppo comprensibile tensione per quanto accaduto. Nessun nome e nessun dettaglio identificativo, anche perché le minacce del branco sono state pesanti. «Cercavano me – racconta l’uomo – volevano farmela pagare per quanto accaduto nella mattinata, prima allontanati dai lettini e poi dalla torretta di salvataggio, anche in questo caso con un parapiglia. Appena mi hanno visto mi hanno colpito, non potuto far altro che cercare di parare i colpi. Poi in tutta fretta se ne sono andati. So che le forze dell’ordine sono riuscite ad identificare alcune persone, questo è un buon segnale». Che non cancella l’amarezza per quanto accaduto. «Sono dispiaciuto – aggiunge l’uomo – non tanto per le ferite ma per l’episodio. Mi spiace per i miei dipendenti che vengono in spiaggia a lavorare e poi devono restare coinvolti in simili vicende. E poi mi dispiace per i nostri ospiti: la spiaggia dovrebbe essere un momento di relax, divertimento e festa. Qualcuno ha voluto fare l’esatto contrario». A far discutere è anche il fatto questo rappresenta il primo episodio di questo tipo che avviene sulla spiaggia. «In tanti anni di lavoro non è mai successo nulla di simile – conclude il responsabile del consorzio – in passato ci sono state delle discussioni con qualche personaggio, del resto come accade ovunque, ma non si è mai andati oltre le parole. Questa volta è stato superato il limite. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto il possibile per evitare quanto successo, non possiamo che affidarci al lavoro delle forze dell’ordine». Proprio dal consorzio è stato sottolineato il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. In molti hanno poi sottolineato come questa vicenda debba accendere un faro sul tipo di giovani che arrivano in città alla ricerca di chissà quale divertimento. Oltre alla rissa, sabato notte, sono stati segnalati numerosi episodi di vandalismo.

Ultimo aggiornamento: 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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