Meno rondini in centro a Belluno? E' colpa dei corvi

Domenica 30 Giugno 2019 di Federica Fant
Nido di rondini in centro a Belluno
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Meno rondini a Belluno: in tre anni si è registrato un calo del 60%. Dalla stima dei circa 42 nidi che nel 2016 ospitavano una cinquantina di coppie di rondini, oggi i dati del censimento parlano chiaro: nel 2017 le coppie erano una quarantina, mentre quest’anno sono solo una ventina.
LE CAUSE
Perché si è registrato questo calo? In primis, lo svernamento in luoghi dell’Africa in cui le multinazionali utilizzano insetticidi potenti, mentre a Belluno i loro nemici sono rappresentati dai corvidi, soprattutto gazze e cornacchie. Lo hanno spiegato ieri compiutamente, a Palazzo Rosso, il naturalista Giuseppe Tormen, l’animalista Cristiano Fant, insieme all’assessore Stefania Ganz e al consigliere delegato della provincia, Franco De Bon, accompagnato da un agente della provinciale.  Ad introdurre gli interventi l’assessore Ganz: «Ci sono risultati preoccupanti, e se in Veneto il calo è meno evidente, a Belluno è decisamente più pesante. La rondine, si sa, ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema, è un’ insetticida naturale – ha affermato la Ganz -, una nidiata si nutre con circa 7-10 mila insetti. Senza contare che costituisce un indicatore del buono stato dell’ambiente e quindi un bel biglietto da visita anche per il turismo. Non in tutte le città si vede una bella comunità di rondini che allieta le giornate primaverili in centro storico».
IL NATURALISTA
A entrare nel dettaglio del censimento ci ha pensato Giuseppe Tormen. «Negli ultimi decenni si è registrato un’evidente trasformazione della comunità delle rondini e le città rappresentano punti importanti per la conservazione della specie. Questi volatili svernano a sud del Sahara fino in Sud Africa. Si è presentato – spiega Tormen – un grosso problema legato alla trasformazione del territorio. Le multinazionali in Africa utilizzano potenti insetticidi, le rondini non trovano cibo e spesso muoiono. Altre volte vengono predate qui in città. Ci impiegano settimane per costruire il nido, e per loro è importante ritrovarlo, per non sprecare energie inutili a ricostruirlo».
I VANDALISMI
Nel 2016 si erano registrati atti vandalici in città, attribuiti a persone che avevano messo delle reti nel nido, «probabilmente infastiditi dal guano». Ecco che, su interessamento del movimento antispecista “Siamo tutti animali”, in accordo con il Comune era stato fatto il primo censimento dei nidi. Con l’idea di sottoporre ai nidi tavolette per ridurre lo sporco. Se le tavolette, in altre città d’Italia, avevano portato giovamento a Belluno hanno avuto un diverso esito: cornacchie e gazze sono state facilitate a mangiare le uova e distruggere i nidi delle rondini. Ecco perchè presto le tavolette verranno tolte. 
E LE CORNACCHIE?
Cristiano Fant di “Siamo tutti animali”, che ha curato anche l’ordinanza sulle rondini emanata la scorsa primavera, ha spiegato come, consigliati dalla Lipu, i volontari del movimento avevano installato le tavolette, «si sono rivelate una soluzione fallimentare e le toglieremo». Del problema legato alle predazioni di cornacchie e gazze (che fanno razzia di uova) ne hanno parlato Franco De Bon e l’agente della provinciale: «È fondamentale non dare loro da mangiare in nessuna forma: direttamente o indirettamente, magari abbandonando cibo per strada». Per i corvidi, che oltre a predare uccelli più piccoli, distruggono i raccolti, sono previsti 1000 abbattimenti di gazze e altrettanti di cornacchie. 
Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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