Dopo 50 anni la "freccia del cielo" dice addio a Cortina /Lo smantellamento

Giovedì 27 Giugno 2019 di Marco Dibona
Dopo 50 anni la "freccia del cielo" dice addio a Cortina /Lo smantellamento
CORTINA D'AMPEZZO - Sono passati milioni di sciatori e di escursionisti su quel pilone della Freccia nel Cielo che una gru sta demolendo, a Ronco. Per cinquant'anni le vetture della funivia hanno trasportato i residenti e i turisti verso il Col Druscié e la Tofana. Dal prossimo inverno ci sarà una nuova cabinovia, più veloce, con una maggiore portata oraria. Nel piazzale dietro lo stadio Olimpico del ghiaccio si vede il cantiere per la costruzione della nuova stazione di partenza, con tutti i servizi necessari per lo sciatore. A metà percorso, nella zona di Colfiere, sta per sorgere la stazione intermedia, vera novità di questo impianto: consentirà infatti di recuperare chi scende le due piste storiche del Col Druscié, la A e la B, per un ritorno in cima al colle molto più rapido e comodo, rispetto alla vecchia seggiovia biposto che c'è adesso e che verrà smantellata.
DIREZIONE LAVORI«Nel comprensorio del Duscié, a luglio, inizieranno anche i lavori per creare il nuovo traguardo dello slalom speciale e il bypass stradale, per andare verso il Lago Ghedina», spiega Alberto Ghezze, direttore per le opere sportive della Fondazione Cortina 2021. L'elenco dei lavori che si stanno già eseguendo sulla Tofana è lungo: «La prossima settimana cominciano a interrare i sottoservizi di gara lungo la pista Olimpia, quella utilizzata per le gare femminili, con deviazioni e prolungamenti verso la nuova Vertigine, per le competizioni maschili aggiunge Ghezze e l'intervento consiste nella posa dei cavi elettrici per il cronometraggio, della fibra ottica che viene usata per le trasmissioni televisive e altri servizi». Al traguardo di Rumerlo, realizzato l'anno scorso, ci sono delle varianti al progetto iniziale; tutti gli accomodamenti saranno comunque fatti prima del prossimo inverno, in modo che la struttura sia pronta per le finali di Coppa del mondo, in calendario nel marzo 2020, l'ultima prova generale dei Mondiali. 
DIFESA DELLE PISTE«Per quanto riguarda il sistema di difesa delle piste dalle valanghe, la posa dei pilastri di metallo avverrà nel prossimo, autunno, con il mese di settembre continua Ghezze e non ci vorrà molto tempo, probabilmente un mese. Su quei supporti saranno poi collocati, all'inizio dell'inverno, con il volo dell'elicottero, le apparecchiature che generano l'esplosione dei gas, per smuovere la massa nevosa». Più in basso si sta già lavorando per interrare il tunnel dei Festìs, per consentire agli sciatori turistici di non dover attraversare la pista di gara Vertigine, per scendere dalla stazione di arrivo della seggiovia a sei posti Tofana Express verso lo snodo di Pié Tofana. Segue il primo tunnel, posato l'anno scorso sotto le Pales de Rumerlo. Si sta valutando l'opportunità di non realizzare il terzo tunnel, al Salto Ghedina della pista Vertigine; lo spostamento delle gare di slalom gigante sul muro dei Labirinti potrebbe consentire di non farlo. Intanto si comincia a lavorare alle Cinque Torri, per la nuova pista Lino Lacedelli; sono già stati fatti i collegamenti dell'innevamento artificiale con la sala pompe. Gli alberi sono già stati abbattuti durante l'inverno. Lo scavo del nuovo tracciato inizierà a luglio, quando cesserà la possibilità di disturbare la stagione degli amori del gallo cedrone. 
Marco Dibona 
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