Case Ater: arriva lo sfratto per 264 "ricchi"

Giovedì 27 Giugno 2019 di Alessia Trentin
Case Ater: arriva lo sfratto per 264 "ricchi"
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BELLUNO - Mancano pochi giorni all'entrata in vigore della nuova legge sulle case Ater. Dal primo luglio ci saranno 264 famiglie prossime allo sfratto. Avranno tempo due anni per cercare una sistemazione alternativa, dal momento che il loro Isee - Erp sfora dai parametri fissati per l'ottenimento degli alloggi. Nel frattempo verrà loro applicata una tariffa maggiorata, parametrata sulla loro situazione redittuale e patrimoniale. Ventitrè nuclei non hanno ancora presentato la dichiarazione Isee agli uffici dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale e 42 sono risultati con documentazione non apposto. Insomma si prepara una rivoluzione. 
 
«La casa Ater non deve essere più un obiettivo di vita dichiara la presidente di Ater Belluno, Ilenia Rento -, ma una sistemazione provvisoria legata ad un momento di fragilità economica e di bisogno». Finora, si sa, non è stato così. 
I NUMERIIn questi giorni dagli uffici stanno partendo le lettere alle 1600 famiglie per avvisare del nuovo regime. I nuovi canoni entreranno in vigore a partire dal primo luglio, dopo di che seguiranno due anni di monitoraggio durante i quali insieme ai sindaci si cercherà di capire se la legge vada aggiustata ed, eventualmente, come. Finora, intanto, si sa che sono 264 le famiglie che non rientrano nei nuovi parametri fissati dalla Regione per avere diritto alla casa popolare, che prevede un Isee Erp non superiore a 20 mila euro. A loro verrà applicato un canone di affitto più alto e parametrato al reddito per i prossimi due anni, allo scadere dei quali dovranno lasciare l'abitazione. Tra questi c'è chi, residente in una zona con prezzi di mercato al metro quadro molto alti, si troverà a pagare 1500 euro. Sono 23, invece, coloro che dovranno pagare un canone stabilito sulla base delle quotazioni Omi Osservatore immobiliare italiano dell'Agenzia delle Entrate, con una maggiorazione del 10% per non aver presentato l'Isee all'ente. In quanto ai canoni, aumenteranno e saranno parametrati al reddito e alla situazione patrimoniale dell'assegnatario. Il costo più basso, per chi ha un reddito pari a zero o poco di più sarà di 40 euro, contro i 10,88 euro pagati finora, e aumenterà gradualmente con l'aumentare dell'Isee. Il canone più alto tra quelli conteggiati dagli uffici per chi rientra nell'Isee stabilito dalla legge, sarà di 656 euro più iva. 
LE NOVITA'Dal primo luglio verrà applicata l'iva al 10% ai canoni di affitto. Il contratto, poi, sarà valido per i prossimi cinque anni e non più a tempo indeterminato come prima. Per inoltrare la domanda è necessario essere residenti in regione da almeno cinque anni negli ultimi dieci e si può inoltrare la domanda anche per comuni diversi da quello di residenza o di lavoro. Inoltre per chi pur essendo in graduatoria non si vedrà assegnato un alloggio l'ente provinciale introdurrà una novità: la possibilità di vedersi proporre case in altre zone della provincia, diverse da quelle del comune richiesto, perchè magari sfitte. 
«In questo modo spiega Rento - sfrutteremo appieno tutti gli alloggi e non lasceremo abitazioni vuote. E' una legge finalmente giusta ed equa, pensata per garantire di accedere alle case popolari a chi ha bisogno davvero. Questo perchè non è un progetto di vita».
Alessia Trentin
Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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