Troppi buchi nelle norme scoppia il caos plateatici

Martedì 25 Giugno 2019 di Alberto Lucchin
Rovigo. Troppi buchi nelle norme scoppia il caos plateatici
ROVIGO - È caos plateatici. La caduta anticipata della passata amministrazione ha lasciato dei vuoti normativi ed errori all'interno del regolamento dei dehor di bar e ristoranti varato appena due anni fa. La conseguenza è che quest'anno alcuni esercizi del centro hanno rinunciato ad aprire gli ombrelloni esterni al locale per evitare di commettere infrazioni o dover mettere mano al portafogli per degli adeguamenti che in un prossimo futuro potrebbero non essere adeguati, dopo aver visto respinta la richiesta di autorizzazione per non conformità agli standard.
LA STORIANel settembre 2017 l'allora assessore al Commercio Luigi Paulon, insieme alla collega di giunta con delega dall'Urbanistica Federica Moretti, aveva presentato in consiglio comunale il nuovo regolamento dei plateatici. La normativa prevedeva numerose modifiche rispetto al precedente testo datato 2006 e aveva sollevato alcuni malumori circa la necessità di adottare certi tipi di materiali per arredare gli esterni dei locali: via la plastica e le scritte dagli ombrelloni (come le marche di birra o gelati), largo al metallo e alle tinte unite. La parola d'ordine ora è uniformità, ma sa un punto di vista paesaggistico tutto ciò è stato accolto con soddisfazione dai cittadini, questo ha costretto la maggior parte degli esercenti a rottamare gli arredi precedenti per acquistare quelli nuovi, adeguati al regolamento. Al momento dell'approvazione della normativa, alcuni avevano persino appena concluso la stagione estiva con strutture completamente nuove che di lì a poco tempo sono stati costretti a dismettere senza avere la possibilità di ammortizzare il costo con il tempo.
Con il passare dei mesi e il ritorno della stagione estiva, durante la quale la maggior parte dei bar approfitta per ampliare la superficie di vendita con sedie e tavolini in prossimità del proprio locale, alcuni esercenti avevano eseguito le modifiche, altri no. L'estate 2018 è stata il primo test per verificare l'efficienza del regolamento, ma non ne è uscito promosso a pieni voti. Per questo a dicembre Paulon aveva cominciato a parlare dell'esigenza di effettuare delle modifiche, proprio perché non si ripetessero problemi nel 2019. Si parlava di modificare le limitazioni di spazio e soprattutto, i costi da sostenere.
Sempre sul finire dell'anno scorso, la Polizia locale ha effettuato dei controlli a tappeto sugli esercizi con l'arredo esterno, rilevando alcune irregolarità che si sono tramutate in solleciti ad adeguarsi al regolamento.
VERIFICHEAttualmente i vigili del comando di Giovanni Tesoro svolgono frequentemente dei controlli sui locali cittadini perché il regolamento sia applicato con la dovuta attenzione. Oggi Paulon non è più assessore e la delega al Commercio è stata raccolta in prima persona dal sindaco Gaffeo, che assicura di volere gestire autonomamente le questioni riguardanti il commercio e le problematiche a esso legate. L'obiettivo dell'amministrazione è di mettere mano al regolamento, tenendo conto del fatto che la rinuncia a questa politica commerciale da parte dei ristoratori e titolari dei bar del centro potrebbe produrre anche un minore introito della Tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico. Nel frattempo, però, l'imposta sui rifiuti, la Tari, ha subito un aumento piuttosto cospicuo (circa il 30 per cento) e questo non aiuta gli esercenti a convincerli a investire. Per questo alcuni suggeriscono di prendere esempio da altre cittadine polesane, come Lendinara, dove vige l'agevolazione che prevede l'annullamento della Tosap qualora la superficie occupata sia pari o inferiore a quella dell'intero locale.
Alberto Lucchin
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