«Il filo teso, una trappola anti-turisti». Pericoloso: ad altezza collo bambini

Lunedì 24 Giugno 2019 di Raffaella Vittadello
Il sospetto è che il filo di nylon sia stato messo soprattutto per scoraggiare i turisti
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PELLESTRINA (VENEZIA) - «Baby gang? Può essere. Ma forse è qualche adulto che si è stufato che i turisti scorrazzino in lungo e in largo per Pellestrina, senza rispetto e impuniti. E così ha messo il filo di nylon tra i paletti davanti all’area pedonale della Zendrini per far in modo che non escano dalla strada». Fanno fatica a parlare, gli abitanti di Pellestrina, talvolta hanno paura di ritorsioni, ma chi lo fa esprime un grande senso di insofferenza nei confronti dell’invasione che l’isola subisce da giugno a settembre, talvolta anche nei mesi di “bassa stagione” per quando il tempo lo permette. Eppure lo “scherzo” del filo di nylon pare sia costato un capitombolo a una persona residente in loco, che è rimasta ferita a un braccio, e sarebbe pericoloso perché tirato all’altezza del collo di un bambino, invisibile perchèé trasparente. Per cui il gesto in sé viene condannato. Ma in qualche modo capito.

«Da Chioggia arrivano barconi carichi di gente in bicicletta che scende a Ca’ Roman - continua un isolano - percorrono tutto lo stretto murazzo fino al cimitero. Se lo fa uno di noi è sicuro di prendere la multa dai Carabinieri. Diventano padroni a casa nostra».
L’INVASIONE Pellestrina è territorio ancora lontano dall’ottica turistica, solo ora si stanno affermando delle nuove forme imprenditoralità che puntano ad esempio alla pesca vista come attività esperienziale. Data la crisi delle catture, almeno chi ha dei pescherecci li riconverte in altro modo. 
Ma ad esempio le strade non sono attrezzate, la pista ciclabile è ancora incompleta, non collega un’estremità all’altra dell’isola. E i cicloturisti della domenica sono tantissimi, spesso con bici a noleggio, indisciplinati. «Viaggiano appaiati, a gruppi, sfrecciano davanti alle porte delle nostre case. Si rischia di essere travolti. Gli abitanti hanno un altro senso del rispetto per le persone». 
Il lungolaguna, infatti, sarebbe vietato per tutti. 
POCHI CONTROLLI «L’altro giorno un uomo ha fatto fare pipì a un bambino in una carizzada. E ripreso dalla proprietaria di casa dove si è consumata la scena ha spiegato di avere molti soldi, ma non di moneta, per andare al bar a usare il bagno - continua il nostro interlocutore indispettito - Per non parlare delle donne che girano in topless in bici, offrendo spettacoli non sempre piacevoli, e di chi si presenta in costume da bagno a visitare le nostre chiese. Ma perchè dobbiamo accettare tutto questo?»
E c’è anche chi si lamenta dei pochi controlli delle forze dell’ordine. A Pellestrina la stazione della Polizia municipale è gemellata con il Lido, ma solo raramente, soprattutto ora che sono aperte le spiagge, si vede girare una pattuglia, e solo in un turno, o la mattina o il pomeriggio. «Qualche volta arrivano col ferryboat, fanno un po’ di multe e spariscono per una settimana» protesta un’altra signora. «I Carabinieri hanno la stazione, ma dipendono da Chioggia. Sono quattro o cinque, risiedono qui, ma sono troppo pochi per tenere la caserma sempre aperta». 
Insomma, è vero che i Carabinieri riconoscono che il tasso di delinquenza è molto basso perchè c’è un grande controllo sociale, ma la gente si sente abbandonata e soprattutto non sopporta l’invasione disordinata delle bici.
Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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