Se il Vesuvio eruttasse gli sfollati napoletani verrebbero accolti in Veneto

Venerdì 21 Giugno 2019 di Angela Pederiva
Se il Vesuvio eruttasse gli sfollati napoletani verrebbero accolti in Veneto
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C'è stato un tempo in cui, nelle curve di certi stadi, venivano impunemente srotolati striscioni dagli slogan beceri come Forza Vesuvio e Forza Etna. E c'è stata pure una consigliera provinciale di Monza, in quota Lega (all'epoca Nord), che su Facebook inneggiò ad entrambi i vulcani, augurandosi «una catastrofe naturale nel centro-sud Italia»: condannata in primo grado, venne assolta in appello, con la motivazione che aveva usato in forma «sgradevole e rozza» un «luogo comune intriso più di ignoranza che di dato ideologico», senza però mettere in atto alcuna «condotta propagandistica».



Ma evidentemente i tempi sono cambiati, se si è arrivati in reciproca serenità alla firma di un protocollo d'intesa tra la Giunta del Veneto (e cioè della regione più leghista d'Italia), l'amministrazione regionale della Campania e i Comuni di Napoli, Pomigliano d'Arco, Sant'Anastasia e San Giuseppe Vesuviano, per accogliere la popolazione eventualmente sgomberata in caso di drammatica eruzione.


 
IL PIANO
L'iniziativa rientra nel piano di evacuazione per 1.155.000 residenti campani, completato mercoledì attraverso la sottoscrizione degli accordi di gemellaggio con le varie Regioni coinvolte, tra le quali il Veneto riveste un ruolo rilevante grazie all'efficienza e all'esperienza del suo sistema di Protezione Civile. Non a caso è stato l'assessore regionale di reparto Gianpaolo Bottacin (Zaia Presidente) a portare all'approvazione dei colleghi la delibera, pubblicata martedì sul Bur, che disciplina l'attività da svolgere. A prevederlo sono una direttiva e un decreto, «al fine di garantire la salvaguardia della popolazione della Zona rossa cautelativamente evacuata». Nello specifico viene prescritto che il Veneto si prenda cura dei cittadini del quartiere Arenella a Napoli e degli altri tre centri del circondario. I compiti che spetteranno a Palazzo Balbi sono diversi: «la promozione di protocolli d'intesa con le associazioni di categoria, ordini professionali e Camere di commercio per valutare eventuali possibilità di inserimento lavorativo della popolazione ospitata»; «il coinvolgimento dei diversi settori dell'amministrazione regionale a vario titolo competenti»; «il coinvolgimento del sistema regionale di Protezione Civile, con particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato»; «l'eventuale supporto tecnico alle attività di pianificazione di emergenza del Comune gemellato»; «l'individuazione di un responsabile per il trattamento dei dati ai sensi della normativa vigente in materia»; «la possibilità di fungere da disaster recovery (ripristino dopo la sciagura, ndr.) dei dati anagrafici del Comune gemellato». 

L'ESERCITAZIONE
Un'esercitazione nazionale sul rischio vulcanico si svolgerà nell'area dei Campi Flegrei, dal 16 al 20 ottobre, nell'ambito della settimana di Protezione Civile. «Va sperimentato un modello organizzativo di evacuazione», ha sottolineato il governatore Vincenzo De Luca (Partito Democratico). E così in Veneto, se qualche dem osserva che «allora la Lega non più Nord ha smesso di osannare il Vesuvio contro i meridionali», qualche altro leghista rileva che «anche chi chiede l'autonomia alla fine torna comodo...».
A.Pe.
Ultimo aggiornamento: 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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