Salvini annuncia: «Autonomia, c'è l'accordo. Al voto nel prossimo Cdm»

Giovedì 20 Giugno 2019
Il ministro Stefani e il governatore Zaia
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VENEZIA - Il prossimo Consiglio dei ministri voterà il testo base sulle autonomie. L'ha detto ieri sera, dopo la riunione del Governo a Palazzo Chigi, il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini. Dunque, potrebbe essere questione di giorni per arrivare alla pre-intesa tra lo Stato e le tre Reghioni - Veneto, Lombardia, Emilia Romagna - che hanno chiesto l'attuazione dell'autonomia differenziata. Tutto da stabilire, però, quale sarà il percorso, se cioè dopo il via libera del consiglio dei ministri si firmerà la pre-intesa con i governatori o se si consulteranno subito le Camere per un parere in merito. Ed è anche tutto da capire che tipo di testo arriverà a Palazzo Chigi, dal momento che il confronto con i ministeri a guida M5s è lungi dall'arrivare a un accordo. Ma di questo parleranno oggi il ministro per le Autonomie Erika Stefani e il premier Giuseppe Conte.
L'IMPEGNO Ecco comunque cosa ha detto ieri sera Salvini: «Il lavoro è stato fatto, siamo pronti per votare al prossimo consiglio dei ministri il testo base sulle autonomie per dare risposte ai cittadini delle tre regioni che aspettano da tempo, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. A conferma della bontà del progetto - ha aggiunto il vicepremier leghista - anche le regioni Piemonte, Marche, Campania, Liguria e Umbria hanno avanzato richiesta di maggiore autonomia. Il nostro obiettivo è di riunire il Paese nel nome della modernità, dell'efficienza, della trasparenza e del merito». Non sarà entro l'estate, come aveva annunciato Salvini dopo le Europee, ma dovrebbe essere questione di giorni. Chissà.
IL CONFRONTO Solo che, appunto, non è che con i ministri pentastellati la strada sia del tutto spianata. Ieri il ministro Stefani ha incontrato la collega Giulia Grillo, titolare del dicastero della Salute. Da quanto si è appreso, buona parte delle richieste avanzate dalle Regioni sarebbero state accolte. Le criticità, sulle quali il ministro Grillo non intenderebbe cedere, riguardano la possibilità per gli specializzandi di formarsi anche lavorando all'interno delle strutture ospedaliere e il superamento dei tetti di spesa sanitaria. Un'altra richiesta delle Regioni che è stata respinta dal ministro pentastellato è quella sulla definizione dell'equivalenza terapeutica.
Complessivamente, comunque, il confronto con il dicastero della Salute sarebbe stato giudicato positivamente: a quanto trapela da Roma, si sarebbe a un buon punto di mediazione. Cosa che invece non c'è con gli altri ministeri pentastellati. Con Sergio Costa (Ambiente) i temi concordati sarebbero solo il 30 per cento delle istante delle Regioni E lo stesso dicasi per i Beni culturali di Alberto Bonisoli. Quanto a Danilo Toninelli, con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti resterebbero i nodi delle autostrade e della rete ferroviaria.
I COMUNI Ieri, intanto, i presidenti di Anci e Upi di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, riuniti a Mantiva, hanno sottoscritto un documento che sottolinea la necessità di proseguire sul percorso di riforma dell'autonomia differenziata, auspicando per questo un'intesa in Parlamento in tempi rapidi. L'obiettivo dell'incontro, cui ha partecipato il professor Mario Bertolissi, era di approfondire e delineare le ricadute e le competenze per gli enti locali nel percorso dell'autonomia differenziata. Le tre associazioni regionali sostengono la necessità di un pieno e reale coinvolgimento nel percorso di riforma delle autonomie locali, auspicando, nello specifico, che l'autonomia differenziata non dia vita «ad un centralismo regionale, ma ci sia un ampio e condiviso decentramento delle funzioni e delle risorse a livello locale. Risulta prioritario in questo anche il riordino territoriale di funzioni e competenze di Comuni, Province e Città Metropolitane».
Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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