Salvini attacca il critico Montanari, un suo libro fra le tracce: «Insultò Fallaci e Zeffirelli, è uno snob». La replica: «Attacco indegno»

Mercoledì 19 Giugno 2019
Maturità, Salvini attacca il il critico Montanari: «Snob»
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«Montanari? Finché questo triste snob di sinistra insulta me, amen. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all'Italia». Lo dichiara il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini che attacca Tomaso Montanari, storico dell'arte e saggista fiorentino.
Un suo testo è stato selezionato per la prova scritta dell'esame di maturità.


Tomaso Montanari, critico d’arte, professore a Siena e “antifascista sempre” come rivendica spesso, aveva scritto su Twitter poco dopo la morte del regista Franco Zeffirelli: «Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile? E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell’orrenda Oriana? Dio l’abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen».
«Salvini? Può dire quello che vuole. Sono un professore e rendo conto a scienza e coscienza». Abituato alle polemiche, voce critica per scelta e convinzione, Tomaso Montanari replica così, al telefono con l'ANSA, all'attacco arrivato ieri dal sottosegretario Mibac Borgonzoni, voce della Lega, e oggi direttamente dal vicepremier Matteo Salvini. «Trovo indegno e gravissimo l'attacco del ministro dell'Interno a un professore universitario: Salvini ha forse in mente di replicare il giuramento di fedeltà dei professori al regime?».

Poi Montantari passa al contrattacco: «Se c'è una vergogna per l'Italia è la presenza al governo di un uomo e di un partito il cui programma è l'esatto contrario della Costituzione, per riprendere un'efficace definizione che il presidente Mattarella riferiva al fascismo». Le sue cariche, precisa, non sono «retribuite e non sono di potere, sono scientifiche. Una decisa dal Consiglio Universitario Nazionale, l'altra dal ministro Bonisoli. Rendo conto alla scienza e alla coscienza. Ho il diritto di dire e argomentare perché le onoranze pubbliche a personalità che hanno avuto posizioni esplicitamente razziste come Zeffirelli e Fallaci sono - a mio giudizio - un'offesa alla Costituzione.» Quindi niente dimissioni in vista, anzi: «Continuerò a esercitare questo diritto (garantito dagli articoli 21 e 33 della Costituzione della Repubblica) nonostante i tentativi di intimidazione del ministro della Paura: la cui presenza ai vertici del Paese sarà prima o poi ricordata come una pagina nera».
 
Ultimo aggiornamento: 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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