Chiude ancora il sottopasso
La rivolta dei commercianti

Venerdì 14 Giugno 2019 di Marco Agrusti
Una immagine dei lavori in via Cappuccini
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PORDENONE  -Prima la voce, circolata quasi come un pettegolezzo di vetrina in vetrina; poi la protesta, civile ma ferma nelle stanze del municipio; infine la conferma ufficiale arrivata nel tardo pomeriggio con una nota stringata del Comune: da oggi e per tre settimane chiuderà di nuovo il sottopasso di via Cappuccini. La strada resterà interdetta sino al cimitero. E i commercianti hanno reagito infuriati, presentandosi in blocco in Comune per far valere le loro ragioni. Niente da fare, la decisione è presa, e da stamattina riecco le transenne lungo l’arteria cittadina più discussa degli ultimi tempi.  Ieri mattina il cantiere di via Cappuccini stava procedendo regolarmente, tra il rumore degli escavatori e i sobbalzi delle auto sul fondo stradale dissestato. All’improvviso si è diffusa tra i commercianti la voce relativa a una nuova imminente chiusura del sottopasso e della strada. Era tutto vero. A quel punto sette-otto titolari di negozi di via Cappuccini si sono dati appuntamento per il pomeriggio. L’obiettivo, protestare a gran voce contro una decisione giudicata dannosa per un settore del commercio cittadino già piegato dal lungo cantiere. Alle 16.30 i commercianti hanno incontrato gli assessori Amirante, Loperfido e Grizzo: hanno appreso che la chiusura della strada sarebbe scattata dal giorno successivo, cioè da oggi per il lettore, e che il provvedimento avrebbe avuto una validità di tre settimane. Uno dei portavoce dei negozianti, Alessandro Trentin, non ha usato mezzi termini per esprimere il disappunto suo e dei colleghi: «Siamo molto arrabbiati – ha detto - e lo abbiamo manifestato chiaramente. Per noi questa chiusura rappresenta il colpo di grazia, siamo disperati». Gli assessori hanno spiegato agli esercenti le ragioni del provvedimento-lampo, che scatta da oggi. 
MOTIVAZIONI
In una nota, il Comune sostiene la scelta: «Si approfitta del bel tempo - si legge - per accelerare i tempi del cantiere e terminare l’opera». La chiusura della strada è in realtà necessaria per ragioni di sicurezza: non si potrebbe procedere con il traffico normale. «Abbiamo scelto di anticipare i tempi, preferiamo finire i lavori adesso invece di portarli ancora più avanti nel tempo. In caso contrario avremmo dovuto attendere sino al 24 giugno, con il cantiere fermo, invece in questo modo procediamo più in fretta. Abbiamo incontrato alcuni commercianti arrabbiati in Comune - ha aggiunto sempre Amirante -, ma siamo a conoscenza anche di posizioni diverse: c’è infatti chi ha già apprezzato il nostro comportamento e la scelta di accelerare i tempi e di chiudere ora la strada». Chi protesta, invece, sostiene fosse meglio sbarrare il sottopasso in agosto, quando tante attività commerciali sono chiuse. È la battaglia delle posizioni, ma da oggi un’ordinanza dominerà su tutto. 
IL SECONDO NODO
Sempre ieri si è parlato anche dei risarcimenti, promessi dal Comune ai negozianti del quartiere in seguito ai disagi arrecati dal cantiere ancora in corso. Anche su questo punto alcuni esercenti hanno avuto qualcosa da ridire: «Ci è stato comunicato - hanno spiegato - che il risarcimento sarà elargito tramite la tassazione locale. In pratica, ci potrebbero essere degli sconti ad esempio sull’Imu o sulla Tari. Ma ci sono alcuni commercianti che hanno perso diverse migliaia di euro e che in questo modo recupereranno le somme attendendo molto, forse troppo tempo. Non siamo soddisfatti della soluzione che ci è stata proposta». Si tratta anche in questo caso della “frangia” più oltranzista della protesta di via Cappuccini. In ogni caso, da oggi, la strada chiuderà per tutti. 
Marco Agrusti
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