Bed & breakfast, scatta il giro di vite: multe in arrivo

Mercoledì 12 Giugno 2019 di Alda Vanzan
Bed & breakfast, scatta il giro di vite: multe in arrivo
In gergo si dice mail-bombing. Succede quando c'è un invio massimo di mail alla stessa casella di posta elettronica. Per intasarla. Per attirare l'attenzione. Anche per far cambiare una decisione politica. A trovarsi bombardati di mail sono stati i consiglieri regionali veneti della Sesta commissione, colpevoli di aver licenziato e portato in aula la proposta di legge sulle locazioni turistiche. Cioè quegli alloggi che adesso, per continuare ad essere date ai turisti, dovranno essere in regola. Il che significa pagare le tasse. Rispettare le norme urbanistiche. Soprattutto avere un codice identificativo che consentirà ai Comuni, attraverso i vigili urbani, di scovare trasgressori ed evasori. Con conseguenti, salatissime, multe. E' da quasi un anno che se ne parla, visto che il progetto venne presentato dall'assessore regionale al Turismo Federico Caner nell'ottobre 2018. Poi però la proposta di legge, benché varata dalla giunta di Luca Zaia, era rimasta ferma in Sesta commissione consiliare perché si aspettava di capire che fine avrebbe fatto un'analoga normativa già varata dalla Regione Lombardia e impugnata davanti alla Corte costituzionale. Una volta emessa la sentenza, il provvedimento è stato tirato fuori dal cassetto: la Regione, infatti, non ha competenza in materia civilistica, non può cioè mettere becco sui contratti di affitto, ma può disciplinare il settore.
È così che è scattato il mailbombing. Con le stesse richieste. A partire da quella di esonerare chi affitta alloggi turistici dal rispetto delle norme urbanistiche. Testuale: Il proposto comma 2, che vorrebbe prescrivere la conformità degli alloggi dati in locazione per finalità turistiche alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e alle norme di sicurezza sugli impianti, esorbita abbondantemente dalla competenza legislativa residuale attribuita alle Regioni in merito, che concerne solamente le funzioni di vigilanza, controllo e promozione.
L'APPROVAZIONE
Le mail-fotocopia non hanno breccia in consiglio regionale. Il leghista Alberto Villanova, presidente della Sesta commissione, ha illustrato il provvedimento ricordando che le strutture ricettive venete soggette ad attività di rilevazione statistica hanno superato il numero di 46.000. E poi c'è l'oscuro mondo degli alloggi in locazione turistica, per intenderci gli Airbnb e affini. Quanti sono? Nel 2017 erano 37.100, ma di preciso non si sa, anche perché non sono soggetti a classificazione né a Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), devono solo comunicare la movimentazione turistica. E non è detto che tutti lo facciano. Anche perché, fino a ieri, conveniva rischiare e, nel caso, pagare la multa che non era poi così cara. Con la nuova legge, dovranno registrarsi in Regione e ottenere un codice identificativo. Con quello dimostreranno di essere in regola. Senza, saranno abusivi. E le nuove multe salatissime.
«Quello del codice identificativo - ha detto Francesca Zottis, Pd, correlatrice del provvedimento - è uno strumento utile anche se rappresenta ancora una soluzione parziale. Per questo proponevamo l'attribuzione di un codice a tutte le strutture ricettive esistenti nel territorio regionale, considerando l'evoluzione del settore». Soddisfazione è stata espressa da Confturismo Veneto: «Una misura che tutela i turisti e rende giustizia a chi ha sempre pagato le tasse», ha detto il presidente Marco Michielli.
LA TEMPISTICA
Perché diventi operativa, la nuova legge ha bisogno di un regolamento che l'assessore Caner conta di presentare alle categorie per settembre. «In autunno si parte».
 
Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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