Non bastano le agevolazioni, contro lo spopolamento serve una vera politica per la montagna

Domenica 9 Giugno 2019
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In questi giorni ho registrato ancora una volta, il grido dei sindaci e degli abitanti delle nostre montagne ed in particolare del Cadore e Comelico, sull'abbandono della montagna.
Uno di questi amministratori, sosteneva giustamente che in questi ultimi anni, circa cinquemila Cadorini hanno abbandonato i loro Paesi. In altre parti del nostro Paese si tenta di recuperare qualche pensionato togliendo imposte ed agevolando acquisti di vecchie abitazioni. Purtroppo ormai i buoi sono scappati dalla stalla e questi tentativi potrebbero risultare inefficienti. Tornando alle nostre montagne perchè non togliamo quelle assurde imposte sulla casa e sui servizi erogati, dove si paga di più dato il prolungamento del periodo invernale? Anche agevolare le seconde case potrebbe essere un incentivo per riportare i nostri figli a frequentare la montagna ed evitare il perpetuarsi delle obbligate chiusure delle abitazioni, impoverendo una intera comunità. 


Dino Lazzarotto
Mestre


Caro lettore, 
credo che gli incentivi economici o le agevolazioni fiscali servano a poco se non sono inseriti in una politica per la montagna. Che oggi non c'è. Non c'è un'idea di cosa deve e può essere il futuro delle nostre montagne, su quale tipo di economia le varie realtà possono costruire il loro futuro. Gli abitanti del Comelico hanno tutte le ragioni di protestare, perché non si può dire semplicemente no agli impianti sciistici. Troppo facile, troppo semplice. E senza quelle strutture su cosa dovrebbe reggersi l'economia di quella valle? Perché la gente dovrebbe continuare a vivere lì? Cosa è stato offerto in questi anni alla gente del Comelico come alternativa all'industria dello sci? Perché il problema è questo. Se vogliamo che la montagna viva dobbiamo metterla in condizione di farlo e dobbiamo dare opportunità di lavoro a chi in montagna abita. Gli impianti sciistici non sono l'unica risposta possibile. Ma certamente sono una risorsa importante. Che va però inserita in un disegno. La monocultura dello sci da sola non basta. Non tutte le valli hanno caratteristiche ambientali e culturali uguali. Si può e si deve differenziare. Ma sulla base di una strategia. Decidiamo dove realizzare impianti di risalita e dove puntare invece su altre forme di economie e di sviluppo ( allevamento, agroalimentare, etc) e sulla base di questo orientiamo investimenti, risorse economiche ed agevolazioni. Le montagne del Nordest nei prossimi anni ospiteranno grandi eventi internazionali (Campionati del mondo di sci e incrociando le dite forse anche le Olimpiadi), un'occasione per dotare le nostre montagne di infrastrutture più moderne ma anche, speriamo, per ripensare al loro sviluppo.
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