Una sbagliata idea di Patria e il rifiuto di far cantare in una scuola l'inno nazionale

Sabato 8 Giugno 2019
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Caro direttore, 
Dio, Patria e Famiglia sono tramontati. Un declino graduale esploso nei nostri anni. Di tale crisi non ci diamo pensiero forse, ma ne scontiamo gli effetti. La Patria: la terra dei Padri, un concetto di nazione che anche oggi deve essere interiorizzato affinchè la nostra identità non diventi fluida. L'amore per la Patria non è in antitesi con l'accettazione degli altri, anzi. Eppure il buonismo portato all'eccesso porta ad un azzeramento del concetto di Patria. Non risale a molte settimane fa l'immagine di una nota signora progressista con in mano un cartello su cui era scritto Dio Patria Famiglia- che vita di merda. E' talmente diffusa anche nel quotidiano questa insofferenza ai valori che, all'inizio dello scorso anno scolastico, in una scuola primaria di Belluno, anziché cantare l'Inno di Mameli, come da tradizione, è stato proposto un carino ma assolutamente fuori luogo Se sei felice tu lo sai. Eppure ogni primo giorno di scuola in quella scuola si è sempre cantato l'Inno Nazionale. Ed è stato sempre bellissimo vedere i miei figli cantarlo felici accanto a bambini di diverse origini etniche, felici anch'essi di cantarlo. Attendo ora, il 1° giorno del prossimo anno scolastico e auspico che le maestre abbiano la giusta illuminazione, insegnando ai nostri bambini che essere italiani è un pregio, un vanto! 
Monica Mazzoccoli 
Belluno
Cara lettrice,
il concetto di Patria, a causa del suo retaggio fascista, è stata oggetto in Italia di una lunga rimozione collettiva. Solo grazie al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, del cui antifascismo nessuno poteva dubitare, ha ritrovato da qualche tempo la sua dignità e il suo valore. Ma, come dimostra la sua testimonianza, non senza resistenze e difficoltà. Oriana Fallaci scriveva che «la Patria non è un' opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame profondo che non si può estirpare come un pelo inopportuno». La Patria è davvero tutto questo. Ma anche qualcosa di più. È innanzitutto il luogo in cui si nasce. Ma, per qualcuno, è anche il luogo dove si prova a costruire la propria vita o dove si cerca di avere una seconda chance. Proprio per questo la Patria e i suoi simboli, come l'Inno nazionale, non sono barriere e non possono avere un significato discriminatorio. Sono vincoli che possono comprendere chiunque in essi e nei valori che rappresentano, voglia riconoscersi. Cancellare l'inno nazionale in una scuola per sostituirlo con una banale ed edulcorata canzoncina è un inutile sfregio. Alla nostra storia e alla nostra identità. Ma anche a quella di chi ha scelto di vivere con noi. Nella nostra Patria.
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