Bce, Draghi: pronti ad agire, useremo tutti gli strumenti a disposizione

Giovedì 6 Giugno 2019
Bce pronta ad agire di nuovo, Draghi: abbiamo ancora margini di intervento

Mario Draghi pronto di nuovo ad agire per sostenere l'economia europea in caso di bisogno. Il consiglio direttivo della Bce «è determinato, guardando in avanti, ad agire nel caso di situazioni avverse ed è pronto a mettere mano a tutti i suoi strumenti nella misura necessaria»: lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, evidenziando che le vulnerabilità nei mercati emergenti, i fattori geopolitici e la minaccia del protezionismo «hanno lasciato il segno» sulla fiducia. 

«Se c'erano dubbi sullo spazio di manovra (della politica monetaria, ndr) la riunione di oggi li fuga. Se dovessero realizzarsi eventualità avverse, la Bce è pronta ad agire e tutti gli strumenti sono nella sua cassetta degli attrezzi», ha detto ancora il presidente della Banca centrale europea.

Nell'Eurozona «le condizioni attuali non sono paragonabili» a quelle del luglio 2012, quando Draghi dovette annunciare la disponibilità a fare «tutto il necessario» per preservare la stabilità economica, ha sottolineato ancora lo stesso presidente della Bce in risposta a una domanda sulla vicinanza di un momento come quello di sette anni fa. «Oggi - ha ricordato - abbiamo il tasso di disoccupazione più basso da moltissimi anni e abbiamo registrato una crescita dell'occupazione e un aumento delle retribuzioni». «Certo - ha ammesso Draghi - dobbiamo essere preparati e peraltro oggi il Consiglio direttivo ha riconosciuto che i rischi si stanno prolungando e sono in un certo senso aumentati. Ma è stata anche affermata chiaramente la disponibilità a intervenire rapidamente» con tutti gli strumenti a disposizione della Bce.

«Non c'è alcuna probabilità di una deflazione, e ci sono molto basse probabilità di recessione» per l'Eurozona, ha sottolineato ancora il numero uno dell'Eurotower. 

La Banca centrale europea ha alzato la sua stima per la crescita dell'Eurozona nel 2019 a 1,2% (da 1,1% di marzo), tagliando invece il 2020 a 1,4% da 1,6%. Per il 2021 la Bce si aspetta una crescita dell'1,4%, contro il +1,5% atteso lo scorso marzo. I rischi - ha spiegato Draghi - rimangono al ribasso.

I tassi d'interesse in Eurlandia intanto restano fermi a zero e quelli sui depositi negativi, ma la Bce praticherà anche condizioni particolarmente agevolate per le banche che prenderanno a prestito denaro alle nuove aste triennali. Lo ha deciso il Consiglio direttivo della Bce nella riunione di oggi, tenutasi a Vilnius, in Lituania.

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente a zero, allo 0,25% e al -0,40%. Viene un po' estesa la guidance che vede i tassi di interesse di riferimento sui livelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.

Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività (Qe), per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA