Roma, fermato il nigeriano che ha pestato un portantino all'Umberto I. Salvini: «Sarà rapidamente espulso»

Giovedì 6 Giugno 2019 di Giuseppe Scarpa
Roma, fermato il nigeriano che ha pestato un portantino all'Umberto I. Salvini: «Sarà rapidamente espulso»
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È stato fermato il nigeriano di 48 anni che ha massacrato di botte un portantino nella sala d'attesa del policlinico Umberto I a Roma.  I carabinieri della Compagnia Roma Centro lo hanno bloccato all'ospedale Santo Spirito. Era stato portato al nosocomio con un tso: l'uomo, stamattina, ha picchiato una ragazza di 37 anni alla stazione Termini. La vittima è stata schiaffeggiata. 

Roma, aggressione choc all'Umberto I: pesta portantino, caccia a nigeriano. Era stato espulso

L'uomo era latitante dal primo giugno. Quando aveva sferrato otto pugni al volto, poi aveva afferrato e sbattuto sul pavimento per due volte un portantino, senza motivo nella sala d'attesa del policlinico Umberto I. Su questo ragazzone africano pende un provvedimento di espulsione e ha precedenti per violenza sessuale, lesioni e resistenza. Il 48enne nigeriano era stato dichiarato libero dal giudice (dopo un processo per direttissima) nonostante il giorno prima avesse picchiato i carabinieri che lo stavano portando al Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Potenza. Il primo giugno, nella sala d’attesa del policlinico Umberto I, come emerge dai filmati delle telecamere di sicurezza, era andato  in scena l’imponderabile.
 

 


Ma occorre avvolgere il nastro di questa vicenda per capire meglio quello che è accaduto la scorsa settimana. Il nigeriano è detenuto nel carcere di Velletri. È il 31 maggio e il 48enne ha appena espiato la sua condanna. Un cumulo di pene: un anno e quattro mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza sessuale. Su di lui, però, pende un decreto di espulsione. Per questo i carabinieri lo prendono in carico. Devono portarlo al Centro di permanenza per i rimpatri, a Potenza. Nel capoluogo della Basilicata, però, non arriverà mai. 

Alukwe Okecku, nell’auto dei carabinieri della compagnia Roma centro, dà di matto. Morsica, sputa, sgomita, urla e cerca di far sbandare la macchina. Il rischio è quello di andare fuori strada. I militari sono costretti a chiamare rinforzi. L’uomo, infatti, è una furia. Non riescono a farlo ragionare. Alla fine arrivano altri 10 uomini in divisa in appoggio.

I MILITARI FERITI



A questo punto, le forze dell’ordine, decidono di contestargli la resistenza e le lesioni. Non lo portano, perciò, al Cpr. Il 48enne passa una notte in cella, in caserma. Okecku, però, durante la notte, si dimena, si lascia cadere in terra, tanto da procurarsi una ferita alla testa (un altri video immortala la scena). Per questo, la mattina del primo giugno, i carabinieri decidono di portarlo al policlinico Umberto I. Nel frattempo, altri colleghi, carte alla mano si dirigono a piazzale Clodio, in tribunale.


Qui va in scena il processo per direttissima. Il giudice, Maria Concetta Giannitti, decide di convalidare l’arresto dei carabinieri ma di non applicare nessuna misura cautelare, nonostante l’accusa insista affinché l’uomo vada in carcere: «la custodia  richiesta dal pm non appare adeguata con le sue attuali condizioni di salute inoltre è già in corso la procedure di espulsione». E infine: «ne ordina l’immediata liberazione».  Sempre il giudice poi, chiede di indagare sui carabinieri che hanno realizzato l’arresto. Il magistrato ha dubbi sulle ferite riportate dal 48enne. 
Intanto Okecku è libero. I militari gli notificano la decisione del giudice. Poche ore dopo, nella sala d’attesa del policlinico Umberto I, accade l’imponderabile. Senza alcun motivo picchia il portantino. È una furia. Prima gli sferra otto pugni, il ragazzo cerca di difendersi. Non ci riesce. Crolla a terra. Okecku lo solleva da terra e poi lo sbatte sul pavimento con violenza. Il portantino rimane tramortito, soccorso da un medico si riprenderà poco dopo, ne avrà pre 21 giorni. Nel frattempo, però, il nigeriano, va via. Adesso è stato fermato dopo un'altra aggressione.



«A CASA! Come promesso, e grazie alle Forze dell'Ordine, l'immigrato nigeriano violento che aveva preso a calci e pugni un infermiere a Roma è già stato preso e sarà rapidamente e definitivamente ESPULSO».
Così su facebook il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Ultimo aggiornamento: 19:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA