Bimba di due anni investita nel cortile da un furgone in retromarcia

Lunedì 27 Maggio 2019 di Vittorino Compagno
Bimba di due anni investita nel cortile da un furgone in retromarcia
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CAMPAGNA LUPIA - Tragedia sfiorata in un'abitazione di via Tevere a Campagna Lupia, dove è stata investita una bimba di due anni, trasportata con l'elisoccorso all'ospedale di Padova per il grave trauma toracico riportato nell'urto.  Quando ha innestato la retromarcia non l'ha vista e con l'angolo del cassone l'ha centrata in pieno petto, sbalzandola all'indietro in maniera piuttosto violenta tanto che la piccola è finita a terra quasi priva di sensi. 
Sono state le urla strazianti dei familiari, che hanno assistito impotenti alla scena straziante, a fargli arrestare immediatamente il mezzo ancor prima di guardare lo specchietto retrovisore e capire tutto; ma ormai era troppo tardi.
 
La bambina, allertati i soccorsi, è stata trasportata d'urgenza con l'elicottero del Suem all'ospedale della città del Santo dove è stata ricoverata in terapia intensiva. L'incidente è accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, nel cortile di casa, in via Tevere a Campa Lupia. 
A investirla è stato il furgone, condotto da un imprenditore di Lova, dal quale era stata appena scaricata la legna da ardere acquistata dai genitori della piccola. 
Nessuno si era accorto che quest'ultima, forse incuriosita dalla presenza del veicolo, si era avvicinata un po' troppo senza avvedersi del pericolo.
Le sue condizioni, dopo l'impatto che l'ha gettata all'indietro, sono apparse subito critiche, tanto che i medici del pronto soccorso di Dolo, intervenuti per primi, dopo un breve consulto, hanno preferito allertare immediatamente i colleghi padovani. 
Sul posto sono intervenuti anche i vigili urbani dell'Unione dei Comuni che hanno trattato l'episodio alla stregua di un incidente domestico perché avvenuto in un'area privata. 
A distanza di tre giorni dal ricovero nel reparto di pediatria, il quadro clinico della bimba sta migliorando e i sanitari sono ottimisti sul decorso.
Vittorino Compagno 
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