Vietato fumare anche fuori da ambulatori e ospedale: piovono multe all'Angelo

Lunedì 27 Maggio 2019 di Fulvio Fenzo
Vietato fumare anche fuori da ambulatori e ospedale: piovono multe all'Angelo
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MESTRE - È una battaglia quotidiana perché se all'interno delle strutture sanitarie tutti hanno capito che non si deve fumare, all'esterno di ospedali e ambulatori c'è ancora (e sono molti) chi stenta a credere di non poter accendersi una sigaretta. Ma all'Ulss 3 non intendono arretrare e, in vista della Giornata mondiale senza tabacco in programma oggi, lunedì 27 maggio nella sala blu dell'Angelo, rilanciano una sfida che vogliono assolutamente vincere, grazie anche ad un testimonial d'eccezione: Giorgio Cavazzano, il disegnatore Disney per eccellenza, veneziano e residente a Mirano.
 
TEMA SCOMODOPrendiamo proprio l'ospedale di Mestre, dove la gestione di questo fenomeno è resa ancora più complessa per la particolare conformazione dell'area antistante, a metà tra la competenza ospedaliera e luogo pubblico con tanto di fermata dei bus: l'area ospedaliera non è recintata e molti non si rendono conto (o giocano su questo, vista la presenza di decine di cartelli) di trovarsi in un area sanitaria dove il fumo è vietato e sanzionato. E così sono ben una cinquantina le sanzioni elevate contro gli utenti solo negli ultimi tre mesi, alcune riguardanti anche il personale dell'ospedale, e comminate nello spazio antistante o il altri luoghi aperti intorno all'Angelo. Se il tema mondiale della Giornata senza tabacco era quello delle conseguenze del fumo sui polmoni, l'Ulss 3 ha deciso di andare sul pratico affrontando proprio quello scomodo del fumo in ospedale, producendo anche un video che riporta la voce di utenti infastiditi da chi non rispetta il divieto, evidenzia le difficoltà affrontate dalla vigilanza, per poi concludersi con un appello accorato fatto proprio da un utente fumatore che, dopo aver spento la propria sigaretta, ammette la difficoltà di convivere con la dipendenza da fumo e invita tutti a non cadere nella stessa situazione.
«REGOLE PER TUTTI»Dall'Ulss 3 Serenissima ricordano prima di tutto che il fumo è una dipendenza, e che la cultura media ha imparato ad escludere il fumo negli ambienti pubblici chiusi, «ma ancora si fatica a far comprendere la pericolosità del fumo passivo anche in ambiente aperto». «Nei mesi scorsi abbiamo rinnovato la cartellonistica, insistiamo con i controlli e con le sanzioni a chi fuma - commenta il direttore del Dipartimento di promozione della salute, Luca Sbrogiò e continuiamo ad affrontare questa sfida di salute e di civiltà. L'ospedale è il luogo della cura, e il fumo è incompatibile con la cura stessa. Quindi anche chi è fumatore in ospedale non deve fumare, e deve trovare la volontà di dimostra a se stesso che può stare una, due, tre ore senza attaccarsi ad una sigaretta». «Regole che devono valere anche per i dipendenti sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben Non c'è accanimento in questo pressante appello a coloro che, pur essendo medici o operatori della sanità, hanno il vizio del fumo: c'è piuttosto un invito a fare ogni sforzo per uscire da una dipendenza che per un operatore è ancora meno giustificabile».
IL TESTIMONIALIl maestro Giorgio Cavazzano ha realizzato un disegno per l'Ulss 3 in cui un fumatore viene letteralmente sbattuto fuori da un ambiente off limits: «Non è un disegno troppo forte dice Cavazzano perché chi di noi non comprende la pericolosità del fumo merita di essere trattato così, e cacciato in malo modo. Negli ospedali, poi, l'attenzione e il rispetto devono essere ancora maggiori, e l'Ulss Serenissima fa bene ad insistere in questa battagli di civiltà. Negli studi e negli uffici Disney degli Stati Uniti racconta il cartoonist nel video girato per la Giornata contro il tabacco non fuma nessuno: perché è proibito, ma anche perché si sono fatti importanti passi avanti quanto a consapevolezza. Hanno smesso di fumare anche personaggi dei fumetti che erano nati con la sigaretta in bocca: è noto il caso del cowboy Lucky Luke che, negli anni '80, sostituì con un filo d'erba tenuto tra le labbra la classica sigaretta». Cavazzano ha percorso la stessa strada: «Anch'io a suo tempo racconta a lungo ho disegnato Altai e Jonson, investigatori a San Francisco, con la sigaretta immancabilmente accesa. Poi basta: ho smesso io, hanno smesso loro, ed è finita l'epoca degli orribili portacenere pieni di cicche, sul mio tavolo e nelle mie tavole».
Fulvio Fenzo
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