Doppia condanna all'albanese che violentò un disabile, ma è sparito

Sabato 25 Maggio 2019
Doppia condanna all'albanese che violentò un disabile, ma è sparito
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SEDICO - È sparito, ma nel frattempo è stato condannato due volte per violenza sessuale. Gafur Shkembi, albanese 60enne, attirò nella sua abitazione a Sedico un disabile all'epoca 36enne con insufficienza mentale medio grave, invalido al 100 per cento. Lì lo avrebbe violentato ripetutamente, comprandolo con il cibo, punto debole del disabile. 
 
«Ti insegno come si fa con una ragazza e ti trovo una fidanzata», gli diceva e aiutandosi con i guanti in lattice e olio d'oliva lo sottoponeva a violenze inimmaginabili.
Shkembi prese 7 anni in primo grado con sentenza del Tribunale di Belluno pronunciata il 29 marzo del 2016. Lunedì la condanna bis per l'albanese con la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte di Appello di Venezia: 5 anni e 4 mesi di reclusione. La Corte ha confermato anche la condanna al risarcimento per la parte civile costituita con l'avvocato Martino Fogliato: 10mila euro di provvisionale oltre alle spese di costituzione. Un punto fermo per la madre del ragazzo, che ha portato avanti con coraggio la battaglia affrontando il processo a porte aperte. «Chi tace - disse la madre dopo la sentenza di primo grado - finisce per diventare complice di coloro che si macchiano di delitti così odiosi, per di più nei confronti di persone in difficoltà. Quello che mi conforta è che ora mio figlio sta bene e ha superato un momento drammatico della sua vita».
La Corte ha confermato la violenza sessuale sul disabile, ma ha ritenuto assorbita nell'accusa formulata una delle aggravanti contestate, ovvero quella di essersi approfittato della inferiorità fisica e psichica della vittima. La condanna è arrivata al termine della lunga requisitoria della Procura generale che ha sottolineato come non vi fosse il consenso del disabile, non avendo capacità fisiche e psichiche per gestire quel tipo di situazione che si era venuta a creare. 
La vicenda venne alla luce grazie a un carabiniere, amico del ragazzo. Il disabile invece venne sentito con la formula dell'incidente probatorio, in cui venne cristallizzata la sua testimonianza. E Shkembi (che si è dileguato dopo la denuncia) finì alla sbarra con l'accusa di violenza sessuale continuata.
Eppure di possibilità l'albanese ne aveva avute molte. Gli era stato dato un appartamento per persone indigenti a Sedico in via Feltre. Seguiva una riabilitazione dopo una condanna per maltrattamenti e violenze ai danni della moglie. Era aiutato perché invalido al 75%. Ma non è cambiato.
Ultimo aggiornamento: 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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