Mercurio e tallio, via alla mappatura: sotto la lente l'area di Cave del Predil

Venerdì 24 Maggio 2019 di Maurizio Bait
Cave del Predil
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TRIESTE -  Individuare e quantificare la presenza di mercurio in diverse aree del territorio del Friuli Venezia Giulia, ma anche un monitoraggio e l'analisi dei suoi composti e, in particolare, la sua componente non biodisponibile. È la missione affidata dalla Giunta regionale ad un accordo di collaborazione tecnica con l'Università di Trieste, sulla scorta di una delibera proposta dall'assessore all'ambiente e all'energia Fabio Scoccimarro (FdI): Un'intesa per la quale la Regione mette in preventivo una spesa di 40mila euro. Ma non solo: con una delibera parallela, il governo della Regione ha anche affidato al medesimo ateneo, con una previsione di spesa pari a 60mila euro, il compito di definire il comportamento geochimico di elementi (con quantità a livello di tracce) potenzialmente tossici nell'area di Cave del Predil: indiziato speciale in questo caso è un altro metallo e cioè il temibile tallio, ma senza trascurare anche le presenze di arsenico e di altre sostanze non propriamente salutari.

IL MERCURIO Il primo caso, trattandosi di mercurio, riporta alla mente le presenze del metallo nell'area lagunare di Grado e Marano ma anche in corsi d'acqua importanti (assume carattere storico il caso dell'Isonzo a causa dei rilasci da stabilimenti in territorio sloveno). L'intesa prevede di progettare e mettere a punto un protocollo operativo di laboratorio al fine di confrontare metodiche di analisi del mercurio su matrici solide, applicando sia la tecnica classica (per via umida) che il procedimento di pirolisi. Nel dettaglio, il Dipartimento di matematica e geoscienze dell'Università di Trieste provvederà a realizzare una serie di test di analisi su composti puri di mercurio disponibili sul mercato per verificare la risposta in termini di desorbimento termico e di temperatura specifica e dopo tale fase procederà con la campionatura di sedimenti contaminati da mercurio in aree selezionate del territorio regionale. Si dovrà, successivamente, realizzare una serie di test analitici su campioni naturali di sedimenti selezionati e infine validare una procedura analitica standard. Questa intesa assume validità (prorogabile) fino al marzo 2020.

IL TALLIO Ma vediamo la delibera riguardante la zona di Cave del Predil: Il tallio è un metallo pesante ampiamente distribuito a basse concentrazioni nella crosta terrestre spiega la Regione - ma in rare situazioni, quali la presenza di siti minerari (ed è proprio il caso delle miniere di Cave del Predil, ndr), può trovarsi nell'ambiente a concentrazioni più alte nei suoli, nelle acque sotterranee e superficiali, accumulato nei prodotti vegetali o in aria. La totalità del bacino del Rio del Lago superiore è caratterizzata prevalentemente da rocce carbonatiche e dolomitiche mesozoiche di età triassica, la Dolomia dello Schlern chiamata anche Dolomia metallifera, si legge dottamente esplicato nel testo dell'intesa fra la Regione e l'ateneo triestino. Il fatto è che gli elementi principali che caratterizzano il giacimento di Raibl (il nome asburgico originario di Cave del Predil, ndr) sono zinco, piombo, ferro, germanio, cadmio, arsenico e tallio. Proprio una bella compagnia. L'intesa attuale prende le mosse, fra l'altro, da un confronto avvenuto ancora nel dicembre 2017 in municipio a Tarvisio con autorità italiane e austriache: si è discusso del bioaccumulo di alcuni metalli pesanti di origine mineraria rilevato nei pesci oltre confine, posto che le acque del Rio del Lago vanno nella Slizza, che sconfina in Carinzia assumendo il nome di Gailitz.

L'AREA INTERESSATA Dall'incontro tarvisiano è emersa la necessità di alcuni approfondimenti, e più precisamente un approfondimento geologico per comprendere se tutta l'area sia interessata dalla presenza di tallio e quale sia la forma chimica che contraddistingue tale metallo nell'area della miniera, le modalità di dissoluzione e la diffusione dello stesso e l'eventuale riprecipitazione dalla matrice acquosa nonché la distribuzione dei metalli, dettaglia la Regione, che evidentemente ha preso sul serio il fenomeno. Scopo dichiarato dell'intesa ora sancita dalla Giunta regionale è un'analisi sugli elementi necessari a sviluppare un protocollo di caratterizzazione geochimica delle acque e dei sedimenti nell'area di Cave del Predil, anche realizzando eventi di formazione per il personale regionale da un lato e per le attività di ricerca accademica dall'altro. Anche questa intesa assume efficacia (prorogabile) fino al marzo dell'anno prossimo.

 
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