Alpago senza pace, dopo Schiucaz la frana incombe anche su Caozze

Venerdì 24 Maggio 2019
Alpago senza pace, dopo Schiucaz la frana incombe anche su Caozze
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ALPAGO - L'occhio di riguardo per la frana di Schiucaz? Non basta più. Ora di occhi ne servono almeno due. Vigili, attenti, spalancati. Perché si è rimessa in moto un'altra frana: quella di Caozze. Le forti piogge dei giorni scorsi, infatti, hanno riattivato la colata di fango. E, per questo, la Provincia di Belluno ha deciso di intervenire con lavori di somma urgenza: lavori che decolleranno già in giornata e porteranno a drenare l'acqua e a liberare la zona dal materiale che si è accumulato. 
PRIMO FINANZIAMENTO «C'è una sorta di catino - spiega Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale con delega alla Difesa del suolo - e, da monte, richiama il materiale che si fluidica con l'acqua per scendere poi a valle». Al momento, comunque, la situazione non presenta pericoli per le case. Anche se le preoccupazioni non mancano: «I problemi potrebbero sorgere sulla strada che va in Val Turcana e conduce a Cornei. Siamo molto distanti dalle abitazioni, la frana è conosciuta. Ma va monitorata perché c'è il rischio che la strada possa essere invasa dal fango. A ogni modo, il Comune avrà a disposizione un finanziamento, utile a dare il via ad alcuni interventi di particolare rilevanza». 
PICCOLE MANUTENZIONI Da Schiucaz e Caozze: l'Alpago si conferma un territorio fragile. Di conseguenza, serve un ragionamento ad ampio raggio: «Le problematiche attuali - prosegue Massimo Bortoluzzi - sono amplificate dalla mancata manutenzione del territorio da parte dei privati. Nessuno si preoccupa più di realizzare quei piccoli, ma fondamentali lavoretti che un tempo venivano condotti dai contadini. I quali, con un semplice piccone, creavano una canaletta. Ora invece l'acqua va da tutte le parti e crea smottamenti». Il nodo, quindi, è pure di natura culturale: «Ci vorrebbe un cambio di mentalità. Ognuno di noi dovrebbe preoccuparsi maggiormente della tutela del territorio: è la sola maniera che abbiamo per mantenere solido il nostro bellissimo paesaggio. Un ente pubblico può arrivare fino a un certo punto, non può certo sostituirsi al privato». 
VENETO STRADE SI MUOVE Nel frattempo, sul fronte di Schiucaz, ieri sera a Farra si è svolto un tavolo con la presenza dei 17 evacuati e della psicologa (nonché rappresentante della Provincia) Francesca De Biasi: «Garantire un supporto psicologico, in questo momento, è determinante. Siamo di fronte a persone che si sono ritrovate fuori dalle loro case dalla mattina alla sera: vanno capite le loro esigenze. E le loro difficoltà. Anche perché i tempi potrebbero essere ancora lunghi». La frana, infatti, continua a muoversi. E le spaccature sono sempre più accentuate. In ogni caso, come ha confermato l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, «Veneto Strade inizierà i lavori per realizzare la pista che consentirà di accedere alla parte superiore». 
Marco D'Incà 
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