Donatella Rettore: Splendido splendente, il successo ha 40 anni

Giovedì 23 Maggio 2019 di Valentina Russo
Donatella Rettore
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CASTELFRANCO VENETO - Donatella Rettore torna con un nuovo tour estivo che girerà la Penisola. «Faccio scoprire le mie canzoni. Cantare in Veneto è più difficile che altrove. Qui sento molto di più la responsabilità»

IL PERSONAGGIO Quella volta che Gino Paoli le suggerì come usare la voce. Il soprannome scelto per mamma Teresita, che a quella figlia con in testa il sogno di diventare cantante raccomandava piuttosto di studiare. L'allergia alla plastica e alle menzogne. Ma anche il fastidio per i parassiti da tastiera, che a chiamarli leoni si offendono gli animali, suoi inseparabili compagni di vita. E poi l'amore per Claudio Rego, che dura da più di quarant'anni e che sboccia ogni giorno come se fosse il primo. Donatella Rettore si racconta. Ora la cantautrice di Castelfranco Veneto che, dopo l'anteprima a Piacenza, è pronta a dare il via alle danze al suo nuovo tour, Rettore e il suo complesso.
Domanda d'obbligo per un'artista come lei, che tanto ama giocare con le parole: complesso inteso come gruppo di musicisti o rimanda piuttosto alla sua poliedricità?
«Complesso perché complesse e variegate sono le carriere dei musicisti che saranno al mio fianco sul palcoscenico tra i quali mio marito, alla batteria, autore delle musiche di tutte le mie canzoni. Ma complesso è anche quello che ho io. Ne ho talmente tanti che faremmo prima a dire quali non ho».

Che effetto fa cantare nel Veneto?
«È più difficile che altrove. Sento addosso molta responsabilità, perché da veneta verace rappresento persone laboriose, con un grande spirito di sacrificio, che hanno particolarmente sofferto la crisi».

Non solo pezzi cult. In scaletta, anche brani mai fatti dal vivo.
«In molti mi chiedevano di fare un nuovo disco. L'ultimo, Caduta massi, che considero uno dei miei dischi più belli, purtroppo è poco conosciuto. Mi piaceva l'idea di far scoprire alle nuove generazioni, o riscoprire a chi già ne ha sentito parlare, la Rettore non solamente passando dalle sue canzoni più famose».

Che rapporto ha con i suoi fan?
«Un rapporto molto bello. Ce ne sono di tutte le età, giovani e persone che mi seguono dagli inizi. Alcuni ormai sono degli amici, dei familiari. Capita anche però che tra questi si nasconda chi spara cattiverie gratuite, quelli che io chiamo parassiti da tastiera. Fortunatamente, anche se viviamo l'epoca dell'odio social, vincono le persone perbene».

Proprio quest'anno Splendido Splendente (la canzone della consacrazione) compie quarant'anni. Una lunga carriera fatta anche di incontri speciali. Un nome su tutti, Lucio Dalla.
«L'ho conosciuto l'estate del 1973, andavo ancora a scuola. Ho fatto con lui tre date del suo tour, poi mia madre mi ha preso per un orecchio e mi ha costretto a continuare a studiare. Voleva a tutti i costi che mi laureassi, la chiamavo signor Napoleone. Mio padre invece, pur essendo molto geloso di me, diceva A putea xe triste, ma a putea ga da esser allegra. Voleva che io facessi quello che mi rendeva felice. Lucio Dalla amava il mare profondamente, aveva una barca che aveva chiamato Catarro. Ricordo ancora le sue parole: Chi rovinerà il mare ucciderà la terra. Anche io, come lui, amo il mare, e per questo odio la plastica. Poi Lucio Battisti, che ho conosciuto in Germania nel 1978, ma anche Gino Paoli. Guarda che non sono sordo, canta piano. Ho capito che hai la voce, ma non puoi strillare sempre. E poi modulando trasmetti di più mi diceva Paoli».
A proposito di incontri, quello con l'uomo della sua vita Claudio Rego risale al 1977. Qual è il segreto di un amore così grande?
«Dividere le stesse passioni, gli stessi ideali, l'amore per gli animali, per la musica, la pace, la solidarietà.
Chiaramente facciamo anche baruffa, ma dopo qualche momento di silenzio e di isolamento ci abbracciamo e ci riscopriamo ogni volta, come quando eravamo ragazzini. Non sopporto quelle coppie che al ristorante cenano con il cellulare vicino al tovagliolo. È anche antigienico. La vita è la fuori, non davanti a uno smartphone».

 
Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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