Castello di Colloredo. Ancora quattro anni poi sarà terminato

Martedì 21 Maggio 2019 di Antonella Lanfrit
Castello di Colloredo. Ancora quattro anni poi sarà terminato
COLLOREDO - «Entro l'anno» la Regione definirà il possibile utilizzo e le modalità di gestione del castello di Colloredo di Monte Albano, poiché in quell'arco di tempo sarà definita la proprietà tra pubblico e privato, dal momento che una parte del complesso tornerà nella disponibilità delle famiglie originariamente proprietarie. Un passaggio, quest'ultimo, non di poco conto rispetto alle prospettive future, poiché consentirà di definire quanti metri quadrati in contiguità saranno afferenti alla proprietà pubblica. È la sintesi delle prossime azioni governative che ha tracciato l'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, dopo il sopralluogo che ha compiuto ieri con i colleghi di Giunta Graziano Pizzimenti, assessore alle Infrastrutture e territorio, e Sergio Bini, assessore al Turismo, mentre stanno per essere ultimati i lavori del primo lotto per la ricostruzione del castello e per avviarsi quelli dell'ultima impresa: la ricostruzione del mastio.
 
IL CANTIEREUn cantiere che dovrebbe essere chiuso nel 2023 e con esso l'intera ricostruzione del Friuli dopo il sisma del 1976. «I lavori sono stati eseguiti molto bene ed evidenziano una buona collaborazione tra Regione e Soprintendenza ha considerato convintamente l'assessore Gibelli -, tenuto anche conto che si tratta di un intervento ricostruttivo, integratosi con le tecniche e tecnologie innovative per garantire le moderne necessità di fruizione e il rispetto di tutte le norme di sicurezza, antisismiche e antincendio». Sarà la Giunta a definire le probabili destinazioni d'uso delle parti pubbliche del complesso, dopo che gli assessori al Territorio, competente per i lavori, insieme ai colleghi alla Cultura e al Turismo, avranno relazionato sulle prospettive di sviluppo degli spazi. «Il castello di Colloredo rappresenta, con Gemona e Venzone, il simbolo della ricostruzione post- terremoto ha aggiunto Gibelli -. Dovrà essere un'icona senza però diventare un onere per la collettività e men che meno per la piccola comunità di Colloredo». 
IL RECUPEROIl maniero è uno dei più grandi castelli feudali del Friuli e uno dei più importanti dal punto di vista culturale: qui vissero, infatti, Ippolito Nievo e Ermes di Colloredo, dei quali si sono conservate le stanze fino al 1976, quando il terremoto lasciò parti di muro e pochi tratti di solai. Tra il 2008 e il 2015 i lavori sono stati affidati ad una struttura commissariale e successivamente è stato istituito il fondo per il recupero del Castello di Colloredo di Monte Albano, attraverso il quale dall'agosto 2015 l'Amministrazione regionale è subentrata nella regìa dell'opera, individuando quale soggetto attuatore il servizio Lavori pubblici della direzione centrale Infrastrutture e territorio. La spesa complessiva per il completamento dell'opera ammonta a 28,4 milioni di euro e l'intervento è stato suddiviso in due distinti lotti funzionali. Il progetto esecutivo relativo al primo lotto è stato approvato nel 2011 per 18,4 milioni. L'avvio dei lavori è avvenuto il 9 novembre 2012 e, attualmente, sono a uno stato avanzato di lavori l'Ala Nievo, l'ala Est e la Casa Rossa, oltre alla nuova centrale tecnologica al servizio dell'intero compendio. I lavori del secondo lotto, quello relativo al mastio quasi completamente raso al suolo, inizieranno entro la fine dell'anno e verranno completati nel 2023, quando il castello risulterà interamente ricostruito. Con la legge di stabilità 2019, la Regione ha stanziato ulteriori 7 milioni.
Antonella Lanfrit 
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