Capannone a fuoco, una bravata o tentativo di uccidere i gatti

Giovedì 16 Maggio 2019 di Alberto Comisso
Capannone a fuoco, una bravata o tentativo di uccidere i gatti
PORDENONE - Trecento metri quadrati (circa) di copertura dell'edificio confinante con l'ex area dell'Amman sono andati completamente distrutti dal violento rogo che si è scatenato martedì pomeriggio, poco dopo le 18, in via Canaletto nel quartiere di Borgomeduna. I vigili del fuoco del Comando provinciale di Pordenone, intervenuti con cinque mezzi per spegnere le fiamme, sono riusciti a domare il rogo attorno alle 20.30. Successivamente sono state avviate le operazioni per la messa in sicurezza della struttura (confinante con l'ex cotonificio) di proprietà della Fri-El Hydro, società altoatesina tra le pioniere delle energie rinnovabili in Italia, che si sono concluse in tarda serata. In quella parte di immobile andata a fuoco c'è una centrale idroelettrica che, fortunatamente, non è stata interessata dall'incendio. Le indagini sono in corso. 
 
LA RELAZIONE
I vigili del fuoco trasmetteranno una relazione tecnica alla Procura di Pordenone: in questa fase risulta difficile individuare cause e responsabilità. Gli inquirenti, in assenza di impianti o di fonti di innesco che possano aver originato l'incendio, sembrano escludere la casualità o un eventuale cortocircuito. Tra le ipotesi più accreditate c'è quella del dolo, confermata dal fatto che nel tardo pomeriggio di martedì sono stati notati dei ragazzini allontanarsi velocemente dal punto dove poi si sono sprigionate le fiamme. Il 12 aprile un gruppetto era stato visto circolare insistentemente nella zona. Anche in quel frangente si erano viste delle colonne di fumo. Le fiamme, però, non erano riuscite ad avvolgere la copertura e, in particolare, le travi di legno che martedì pomeriggio sono crollate trasformandosi presto in un ammasso di macerie fumanti. 
LA COLONIA FELINA
Tra le ipotesi che circolano c'è anche quella di chi avrebbe dato fuoco a quella parte di edificio in via Canaletto per colpire i gatti ricoverati nella vicina colonia felina. Gatti che lo testimonia qualcuno negli ultimi mesi avrebbero attirato le ire di qualche residente. «Il capannone di edilizia post industriale - sottolinea Guido Iemmi, referente della Lav di Pordenone - era transennato da tempo. I gatti della colonia sono una decina e sono tutti adulti. Martedì, mentre percorrevo la Pontebbana, ho notato, in prossimità del fungo dell'acquedotto, una densa nube di fumo a circa cinquecento metri di distanza». A quel punto Iemmi, che ieri ha preso contatti con l'ufficio comunale di tutela animali per valutare la possibilità di creare un punto cibo provvisorio, ha contattato l'assessore Stefania Boltin, la consigliera Samantha Miot e Mirca, la gattara che accudisce la colonia e che nel primo pomeriggio aveva provveduto a portare il cibo giornaliero». L'ex cotonificio Amman rappresenta una parte (importante) della storia di Pordenone. Abbandonato a sé stesso - la struttura sta cadendo a pezzi, senza poi considerare le volte che le forze dell'ordine sono dovute intervenire per sgomberare bivacchi di sbandati e richiedenti asilo - per l'ex cotonificio Veneziano, negli ultimi mesi erano aperti nuovi scenari e, soprattutto, nuove prospettive. Iniziative che, se attuate grazie ad investimenti misti tra pubblico e privato, potrebbero dare un volto nuovo a quell'area e, soprattutto, tenere lontani balordi e vandali vari. Malintenzionati che potrebbero rendersi responsabili di episodi poco piacevoli. 
LA PROPRIETÁ
«Inviteremo la proprietà - sottolinea l'assessore comunale Emanuele Loperfido - a fare in modo che l'area di via Canaletto non sia accessibile a chiunque. Per quanto ci riguarda, i servizi di sorveglianza del territorio sono stati intensificati e i risultati, anche per quanto riguarda gli sgomberi avvenuti all'Amman, sono sicuramente positivi». 
Alberto Comisso
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Ultimo aggiornamento: 12:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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