Alcol, in 1.600 al pronto soccorso, oltre un centinaio erano minorenni

Giovedì 16 Maggio 2019 di Lisa Zancaner
Alcol, in 1.600 al pronto soccorso, oltre un centinaio erano minorenni
Più di 1.600 accessi in un anno ai pronto soccorso del Friuli Venezia Giulia con diagnosi da sbronza e di questi oltre un centinaio sono stati gli accessi dei minorenni. Numeri che fanno capire la portata di un fenomeno che sta decisamente mostrando un profilo nuovo rispetto agli ultimi decenni soprattutto se si considera che, a fronte di una riduzione del consumo di vino durante i pasti, si registra un progressivo aumento di consumo di bevande alcoliche occasionale e al di fuori dei pasti. L'alcol diventa una forma di sballo per poi finire all'ospedale. Numerosi anche gli accessi dei bevitori più grandicelli, nella fascia d'età tra 18 e 44 anni, soprattutto maschi, ma ci sono anche gli over che non riescono a staccarsi dalla bottiglia e in un anno finiscono al pronto soccorso quasi 120 over 75. Non tutti se la cavano con una notte all'ospedale. L'abuso di alcol porta conseguenza anche più gravi, basti citare epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol, le due patologie che causano il numero maggiore di decessi per entrambe i sessi. Purtroppo tra gli uomini il Fvg registra un livello di mortalità superiore alla media nazionale con un tasso di 6,5 per 100mila abitanti, tra i più alti d'Italia e si tratta di mortalità per patologie totalmente attribuibili all'alcool. Supera la media anche la mortalità tra le donne, seppure più contenuta. Numeri a cui si devono aggiungere i numerosi incidenti stradali causati dall'uso e abuso di bevande alcoliche, un tema che rappresenta un argomento di estrema rilevanza per la sicurezza stradale. 
CONSUMIAltro capitolo è la spesa sanitaria per il trattamento farmacologico della dipendenza alcolica che prevede l'impiego di diverse classi di farmaci, alcune per trattare l'astinenza, altre dirette a prevenire le ricadute nell'abuso alcolico e la regione che fa registrare il maggior consumo è il Fvg con più di 793 mila dosi (il 17% del consumo nazionale) e una spesa di oltre 920mila euro, la più alta dopo Puglia e Campania. L'abuso di alcool comporta dunque conseguenze sul piano sociale e sanitario e, per quanto la Regione nell'ambito del proprio Piano abbia attivato programmi per ridurre il consumo a rischio di alcool, privilegiando in particolare interventi specifici nelle scuola e nei luoghi di lavoro, i messaggi pare non vengano recepiti dai consumatori. Così l'alcool continua a fare male e a costare parecchio. Il bicchiere è una sorta di cultura nel territorio regionale, dalla tradizione dell'aperitivo poco presente nelle altre regioni ad eccezione del Veneto, all'abitudine del calice di vino a pranzo e cena. In questo caso però e i numeri lo confermano un piacere non malsano sconfina troppo spesso in uso eccessivo e diventa un problema che ogni anno impegna 18 medici, 10 psicologi, 12 assistenti sociali e 32 infermieri. Tanti come sono tanti gli utenti in carico ai servizi della regione, più di 3.400 di cui oltre il 50% per togliersi il vizio dalla bevanda predominante nei consumi: il vino che vede il 70,2% di consumatori uomini e il 46,7 di donne con un consumo superiore alla media nazionale. Ma questo accade anche per altre bevande: birra, aperitivi alcolici e superalcolici. In linea con il resto d'Italia, non che sia un vanto, solamente per il consumo di amari, poco gettonati nella nostra regione. La prevalenza dei consumatori di almeno una bevanda alcolica in Fvg è pari all'81,3% degli uomini e al 60,9% delle donne e per queste ultime il dato si mantiene superiore alla media nazionale così come lo è la prevalenza dei consumatori fuori pasto e, stavolta per gli uomini, dei binge drinker.
Lisa Zancaner
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