Vincenzo, da top manager a fornaio: «Produco ciò che non fa male»

Martedì 14 Maggio 2019 di Lucio Piva
Vincenzo Miano, da top manager a fornaio: «Produco ciò che non fa male»
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GALZIGNANO - La stradina in mezzo ai prati, il piccolo forno ai piedi dei colli, il profumo del pane appena cotto ricordano uno scenario immaginabile solo nella pubblicità. Eppure la scelta compiuta da Vincenzo Miano, pugliese d'origine e milanese di adozione, 46 anni, da pochi anni titolare di un bio forno a Valsanzibio è invece una storia reale di un cambiamento di vita cercato e voluto. E con motivazioni tali a indurre un manager al top nei risultati professionali a lasciare una carriera nel momento professionalmente più propizio per reinventarsi un lavoro in una  dimensione più autentica. La sua storia sarà raccontata nella puntata del programma televisivo Todo cambia, condotto da Lunetta Savino, in onda venerdì su Rai 3.
Una laurea in ingegneria informatica, un master ed una posizione di rilievo all'interno di una multinazionale della telefonia mobile, non sono bastati a Vincenzo per cancellare ogni ripensamento nelle scelte di vita. Eppure il suo lavoro non era affatto scandito dalla monotonia. «Ho iniziato come tecnico commerciale esordisce l'ingegnere con esperienze all'estero, dalla Grecia alla Finlandia. Dalla sede di Roma sono passato a Milano per occuparmi, per la stessa multinazionale, di marketing. Ho conosciuto da vicino il mondo dei media ed altri scenari inimmaginabili per altri miei colleghi coetanei. Fino a quando non è scattata una molla, che mi ha portato a domandarmi se non esistesse davvero un'alternativa per sentirmi davvero realizzato».
SOGNOPiù che un altro mestiere, a dare sostanza ai sogni di un cambiamento di vita di Vincenzo era la passione per la cucina naturale e per un'alimentazione legata alla cura del sé. Il primo elemento nel quale impastare la vocazione non poteva essere che il pane, che fino a quel momento aveva prodotto in casa, per auto consumo. L'idea non sarebbe lievitata se Vincenzo, con l'aiuto della compagna, non avesse messo a frutto la sua esperienza di manager allestendo un business plan ed ottenendo un finanziamento statale. Non ha avuto dubbio di come impiegarlo quando ha scoperto qualche anno fa un caseggiato abbandonato a Valsanzibio. Vincenzo vestendo i panni del muratore prima e del progettista poi l'hai ristrutturato. Ed è così nato il suo piccolo forno. 
«Dopo i primi anni spiega Vincenzo l'attività è stata scoperta ed inserita nella catena del biologico. Ma anche apprezzata dal pubblico e dalle aziende. Qualche hotel della zona mi ha chiesto di diventare fornitore, ma la mia produzione è limitata, come quella che può essere prodotta da un forno di 40 mq2 che cucina rigorosamente a legna. Sono in molti ora a conoscermi».
Il passaggio da manager a fornaio però è piuttosto affrettato. «Ho portato l'esperienza di chi ha studiato marketing nell'avviare l'attività spiega Vincenzo ma non mi sento un panificatore nel termine coniugato dall'Ascom. Ma piuttosto una persona che ha scelto il mestiere di produrre cose che non fanno male alle persone, magari ricercando e mettendo a frutto ricette di cucina naturale».
C'è chi pensa che la felicità sia una condizione dell'animo. Chi il raggiungimento di un traguardo. «Per me - conclude Vincenzo la felicità sta nel divenire. E' il cammino verso ognuno di questi progetti, radicati nel rapporto con le persone e non con la realtà virtuale che mi rende felice».
Lucio Piva
Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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