Conflitto di interessi, M5S: «Divieto assoluto per i grandi patrimoni»

Domenica 12 Maggio 2019 di Emilio Pucci
Conflitto di interessi, M5S: «Divieto assoluto per i grandi patrimoni»
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M5S rilancia sul conflitto d'interesse. «Chiederemo di calendarizzare subito della legge», ha spiegato ieri Di Maio. L'accelerazione è stata decisa nei giorni scorsi, con il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Brescia che ha incontrato il Guardasigilli Bonafede. «Di Maio porti il testo in Cdm», lo sfida Salvini che ai suoi ha ripetuto di non essere contrario a priori ma che non autorizzerà mai campagne ad personam o norme restrittive.

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L'ITER
In realtà è già stato depositato un testo a Montecitorio dalla pentastellata Dadone sulle incompatibilità dei parlamentari. E' in arrivo un altro testo, a prima firma Macina (M5S) che riguarderà l'esecutivo. L'esame partirà in ogni caso dopo le Europee. «Le cariche di governo statali, regionali e locali, nonché quelle di garanzia, vigilanza e regolazione» sono incompatibili «con la proprietà, il possesso o la disponibilità» anche «per interposta persona» o «attraverso società fiduciarie» di «un patrimonio immobiliare o mobiliare di valore superiore a 10 milioni di euro».

LE INCOMPATIBILITÀ
Sono incompatibili con il possesso di «partecipazioni superiore al 2% per cento del capitale sociale» di un'impresa che «svolge la propria attività in regime di autorizzazione o di concessione rilasciata dallo Stato, dalle regioni o dagli enti locali» e di «imprese che operino nei settori della radiotelevisione e dell'editoria o della diffusione tramite internet, nonché di altre imprese di interesse nazionale». I titolari delle cariche di governo inoltre «hanno l'obbligo di astenersi dal partecipare a qualsiasi decisione che riguardi l'interesse in conflitto» e di presentare anche su invito dell'Antitrust qualsiasi atto che possa compromettere la cura esclusiva degli interessi pubblici. La violazione dell'obbligo prevede l'annullamento dell'atto». L'obiettivo è si legge nell'articolo 1 evitare «l'insorgenza di conflitti di interessi tra l'incarico pubblico svolto e qualsiasi interesse privato» e salvaguardare si sottolinea nell'articolo 3 «l'imparzialità necessaria» per chi deve svolgere un incarico pubblico.
Ma non basta. Previsti due anni senza stipendio per i magistrati che si candidano e non vengono non eletti, mentre chi entra in Parlamento dopo dovrà aspettare 5 anni per recuperare funzioni e retribuzione. In più, viene esteso a tutti i gruppi il limite pentastellato del terzo mandato: «Non sono eleggibili - recita infatti il ddl - coloro che hanno esercitato per due mandati, anche non consecutivi, la carica di membro del Parlamento».
Di Maio si è appellato al Pd e alla Lega, ha chiesto a Salvini di smentire qualsiasi asse con Berlusconi, visto che il segretario del partito di via Bellerio nei giorni scorsi ha telefonato al Cavaliere. «Gli ho augurato buona guarigione, non polemizzi, perche' altrimenti saremmo veramente all'asilo Mariuccia», la risposta del ministro dell'Interno. «La legge intervenga anche nel rapporto tra la piattaforma Rousseau e il M5S», rilanciano da Forza Italia.
 


TENSIONI E ALLEANZE
Le tensioni dentro e fuori la maggioranza sono destinate ad aumentare nei prossimi giorni. «Sono gli italiani che vogliono un ritorno della Lega nel centrodestra», osserva Tajani. Per Salvini da tempo M5S ha oltrepassato i confini della ragionevolezza: «Un conto sono le schermaglie politiche, un altro gli attacchi quotidiani su tutto», osserva. Tuttavia la strategia è quella di non rispondere alle polemiche. Per far emergere che «il voto utile» è quello a chi «lavora per il Paese». Tanto che sottovoce un big del partito di via Bellerio ricorda che il premier Conte ha la delega dei Servizi.
Alle accuse di portare avanti un'attività di killeraggio continuo, Di Maio risponde ricordando che è il partito di via Bellerio a sottrarsi dal confronto. Da qui al 26 maggio sarà un'escalation di affondi reciproci che peseranno sui lavori al Senato sullo sblocca cantieri e sul dl emergenze.
«Dopo le Europee i rapporti nella maggioranza torneranno ad essere normali», assicura chi nel Movimento ancora tiene aperto un canale con la Lega.
Ma non sarà facile recuperare il dialogo tra Di Maio e Salvini.

Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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