Macchinista "strano" sul Frecciarossa. Era ubriaco: licenziato da Trenitalia

Martedì 30 Aprile 2019 di Davide Tamiello
Macchinista "strano" sul Frecciarossa. Era ubriaco: licenziato da Trenitalia
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VENEZIA È stato il capotreno a notare quanto, di fronte a un'operazione di assoluta routine, il macchinista di turno fosse in estrema difficoltà. L'uomo, dipendente di Trenitalia in servizio a Venezia, sembrava aver dimenticato codici di accesso e procedure di quel Frecciarossa, tanto da non essere nemmeno in grado di metterlo in moto. A quel punto, il collega gli ha consigliato di chiedere il cambio. Nel frattempo, però, è intervenuta anche la Polfer per accertare i motivi di quell'improvviso malore. L'alcol test ha sciolto qualunque dubbio: l'uomo aveva bevuto troppo. Il caso risale a fine febbraio e si è concluso, il 2 aprile scorso, con il licenziamento del macchinista. «Trenitalia è assolutamente intransigente verso situazioni di questo genere che possano mettere a rischio la sicurezza». Inevitabile che l'episodio, avvenuto nella stazione di Venezia Santa Lucia, faccia pensare al caso dei due macchinisti ubriachi sul Frecciarossa che sarebbe dovuto partire da Brescia per Napoli. La differenza, a Venezia, è che il treno doveva essere portato dalla stazione al deposito ferroviario di Mestre. Il che significa che il  Frecciarossa aveva fatto scendere tutti i passeggeri e non ne avrebbe fatti salire altri. È superfluo precisare, però, che chi pilota un treno, deve essere perennemente in condizioni di estrema lucidità, motivo per cui i macchinisti (ma in generale tutto il personale viaggiante) vengono sottoposti a controlli continui. La polfer, etilometro alla mano, ha scoperto che l'uomo aveva evidentemente esagerato con l'alcol: a quel punto è partita la segnalazione all'azienda e alla magistratura. Trenitalia ha immediatamente sospeso dal servizio il macchinista (oltre 50 anni e 30 di servizio, non un novellino alle prime armi). L'iter poi è andato avanti fino, appunto, a concludersi con il licenziamento dell'uomo. «Il caso è molto differente rispetto a quello di Brescia - spiegano dalla sede centrale di Trenitalia - il treno si sarebbe mosso senza passeggeri e il macchinista è stato fermato prima ancora di poter accendere il mezzo. Il licenziamento è stata una conseguenza obbligata, essendo venuto meno il rapporto fiduciario con il dipendente». 
A BRESCIAUn episodio che era passato inosservato ma che è tornato di attualità proprio dopo la vicenda di domenica in cui, per l'evidente stato di ebbrezza di due macchinisti, il treno Frecciarossa 9604 che doveva partire alle 5.17 da Brescia per Napoli è stato soppresso e i 67 passeggeri trasferiti su un altro convoglio. Secondo quanto raccontato da uno dei macchinisti alla Polfer, i due, che avrebbero dovuto partire all'alba, la sera precedente erano usciti a cena e si erano ubriacati. Il più giovane dei due, poco più di 20 anni e due di anzianità aziendale, non si è nemmeno presentato in stazione. L'altro, trentacinquenne, ha acceso il treno, senza però aprire le porte. Segnalazione in magistratura e avvio di procedimento disciplinare interno anche per loro. L'epilogo, considerato il precedente, con ogni probabilità sarà lo stesso. 
Davide Tamiello
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Ultimo aggiornamento: 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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