PADOVA - Prima di entrare in sala operatoria, come impone la legge
sulle Disposizioni anticipate di trattamento, ha firmato un modulo
in cuie metteva nero su bianco
la sua totale
contrarietà alle trasfusioni di sangue, anche in
caso estremo. Ma al paziente, un 67enne leccese,
testimone
di Geova, quell'eventualità non si è
neppure presentata. Il complesso intervento di
cardiochirurgia, durato
undici ore di fila
e senza trasfusioni ematiche, è stato eseguito al
Centro di cardiochirurgia Vincenzo Gallucci diretto dal professor
Gino Gerosa. Un'operazione eccezionale, per la patologia di cui
soffriva l'uomo e per quella richiesta di non trasfondere:
attorno al tavolo operatorio una dozzina tra medici, infermieri,
operatori sanitari. Il paziente pugliese presentava uno scompenso
cardiaco associato a un ascesso che coinvolgeva valvola aortica,
giunzione mitro-aortica e una vecchia protesi. E
CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO
Se sei già un cliente accedi con le tue credenziali: