L'esperienza di questo governo è arrivata alla fine. Solo la vicinanza delle Europee sta evitando la crisi

Giovedì 25 Aprile 2019
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Egregio direttore,
tra i due soci al governo del Paese ormai il clima è da ok corral. Né penso ci sia rimedio, dopo le botte e risposte tra Di Maio e Salvini degli ultimi giorni. In disaccordo su tutto, - l'uno contro l'altro -, a contrastarsi ogni provvedimento. Un'atmosfera pesante che sarebbe ragionevole rimuovere, interrompendo la legislatura per dare al popolo la facoltà di esprimersi prima che tutto precipiti rovinosamente. Il connubio M5s e Lega si è dimostrato inadeguato a creare le condizioni per rilanciare l'economia del Paese. Né il reddito di cittadinanza pare in grado di rianimare l'opera in modo avvertibile, quando avremmo urgenza di coprire il nostro fabbisogno per poter cominciare ad incidere sul debito, causa prima di tutti i nostri guai. La cui colpa strettamente politica va sanzionata senza alcuna esitazione, con l'auspicio che al più presto venga scelta un'amministrazione responsabile nel settore contabile, quanto lungimirante nelle scelte politiche.


Renzo Nalon
Dolo (Venezia)


Caro lettore,
anche a me pare che questa esperienza di governo sia ormai arrivata alla fine. L'innaturale alleanza tra Lega e M5s ha ormai il fiato cortissimo: ogni materia o provvedimento diventa il pretesto per scontri e virulente dichiarazioni contro il partner di governo. Non si capisce come una coalizione così litigiosa e divisa possa affrontare una manovra economica o sbloccare riforme importanti come quella sull'autonomia. Credo che solo la vicinanza delle elezioni europee ha evitato che il banco saltasse e si aprisse già la crisi. La Lega ha tutto l'interesse a capitalizzare il suo consenso e a contarsi per poi decidere quale partita giocare dentro e fuori l'alleanza di governo. M5S dal canto suo alza la voce ma non può fare molto altro. Per un'alleanza con il Pd, alternativa a quella con la Lega, non sembrano per ora esserci le condizioni e la prospettiva del voto anticipato potrebbe vedere molti parlamentari pentastellati cambiare casacca per evitare di uscire prima del previsto dal Parlamento. Insomma grande è la confusione sotto i cieli. Non resta che attendere il 26 maggio: a urne chiuse e risultati elettorali alla mano forse sarà più chiaro capire che cosa ci aspetta.
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