Caffè turco e gulasch, nel magazzino del kosovaro è boom di richieste

Giovedì 25 Aprile 2019 di Valentina Dal Zilio
Caffè turco e gulasch, nel magazzino del kosovaro è boom di richieste
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PONZANO - Uno dei prodotti più richiesti è il succo di pera. Arriva dalla Macedonia, in bottiglie di plastica trasparente come quelle dell’acqua minerale, e si chiama “Strumka”. Bedri Suka ne distribuisce a pacchi. E poi il patè di pollo della Slovenia. La feta greca, le salsicce e la salsa di pomodoro piccante. Il caffè turco e il tè nero. Cetrioli, frutta secca e dolci caramellati. «Ma ho anche la pasta, alla gente dell’Est che vive qui in Italia piace molto» dice sorridendo. Una contaminazione di gusto bidirezionale quella a cui assiste Bedri ogni giorno dagli scaffali del suo capannone nella zona industriale di Ponzano a ridosso della Postumia.
 
LA STORIA
Quarant’anni, da dodici in Italia, sposato con due figli, è il primo rivenditore all’ingrosso di prodotti alimentari dell’Est Europa. Lo ha messo in piedi nel 2012 dopo sei anni di commercio al dettaglio con gli ormai noti Market Kosova. Tuttora aperti - sia chiaro - ma in mano ad altri membri della famiglia. Lui ha capito che c’erano i margini per fare il salto nel mercato di import export e si è lanciato nella nuova sfida. Che sta vincendo. «Perchè qui vivono molte famiglie straniere, ma non solo. In realtà questi prodotti stanno entrando sempre più nelle tavole degli italiani, trevigiani compresi. Le vacanze in Croazia e nelle isole greche agiscono in questo senso favorendo proprio l’apertura a sapori tipicamente dell’Est».
LA CRESCITA
Così, se dieci anni fa era singolare vedere un trevigiano entrare in un market etnico oggi la logica si è addirittura rovesciata: con i supermercati che richiedono alimenti e bevande proprie dei paesi balcanici. «Gli italiani chiedono cevapcici, feta, brodi, sottaceti e insaccati - spiega Bedri - la richiesta dei musulmani invece si concentra nella carne esclusivamente di manzo e succhi di frutta che in tavola sostituisce il vino».
Nel giro di sei anni il lavoro per Bedri Suka è aumentato in modo esponenziale. «Serviamo tutto il Nord Italia e poi giù fino a Roma, ma con punte anche in meridione se arrivano richieste particolari. Ogni settimana arrivano prodotti freschi, in particolare la carne dalla Germania. E’ la tedesca Kelmendi che ci fornisce in esclusiva bistecche e salsicce: abbiamo occupato la loro fetta di mercato. Serviamo negozi albanesi, dell’ex Jugoslavia, romeni, marocchini e appunto italiani».
LE PROSPETTIVE
Ne è stata fatta di strada dall’apertura del primo piccolo negozio, nel 2006. «Abbiamo notato che la richiesta stava crescendo e che non c’erano flessioni. Prima di noi i prodotti arrivavano dalla Germania. Abbiamo deciso di aprire il centro all’ingrosso per servire cibo e bevande dell’Est di cui c’era molta richiesta». Sono gli anni delle aperture dei negozi etnici. A Treviso, come in tutti i centri del Veneto e del Nord Italia, fioriscono market albanesi, macedoni, romeni e marocchini. «A loro è rivolta la nostra proposta: ogni settimana carichiamo e scarichiamo casse di prodotti freschi e confezionati». Un mercato in continua espansione. «Sì - conferma Bedri - perchè i gusti si contaminano: feta e tè nero sono ormai un ingrediente fisso nei menù degli italiani».
Valentina Dal Zilio
Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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