Clinica sparita, clienti beffati: «Dentista pagato senza essere curati»

Giovedì 25 Aprile 2019 di Fulvio Fenzo
Clinica sparita, clienti beffati: «Dentista pagato senza essere curati»
9
MESTRE - A una paziente avevano rinviato l’appuntamento per quattro volte, perché non c’erano i dentisti. Quando si è ripresentata per la quarta volta non ha trovato nemmeno la segretaria, ma solo il figlio del titolare che ha poi riconosciuto nel servizio di “Striscia la notizia” di qualche giorno fa. Un altro cliente (ma non è il solo, ce ne sarebbero a decine solo a Mestre) ha sottoscritto un finanziamento da 6.500 euro per un impianto ma, senza nemmeno aver iniziato il trattamento, ha scoperto che la clinica non era più operativa.
 
Si chiama “Idea Sorriso”, ma di sicuro il sorriso lo ha tolto a tanti pazienti, una catena dentistica nazionale con sede a Padova che nel giro di poco più di un paio di mesi ha chiuso 13 sedi in varie regioni (in Veneto anche Treviso ha fatto la stessa fine) tra cui quella storica nella “Torre Eva” di via Maderna, in zona Auchan, che era aperta dal 1994, restando solo a Padova e Verona. Ed ora, avendo chiesto il 22 febbraio scorso l’ammissione al concordato preventivo, si trova con i conti bloccati e i pazienti rischiano non solo di non venire curati, ma anche di non essere risarciti.
RISARCIMENTI BLOCCATI
Nelle ultime settimane più persone si sono rivolte all’ufficio legale dell’Adico per segnalare il problema e, in un paio di casi, l’associazione dei consumatori è intervenuta chiedendo ai responsabili dello studio dentistico l’immediata restituzione dei soldi. «Stiamo cercando di capire cosa sia successo – spiega Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Chi si è rivolto a noi ci racconta disavventure e disagi inammissibili, soprattutto considerando che queste persone hanno già pagato cifre importanti che si aggirano attorno ad alcune migliaia di euro. Importi ai quali non è corrisposta in pratica nessuna cura». In Torre Eva, dove operano anche altre strutture sanitarie private, raccontano di un continuo viavai di persone che, non trovando nessuno nell’ex clinica al sesto piano, chiedono informazioni che nessuno sa dare. Perfino chiamare la sede di Padova è un’impresa impossibile, perché una voce registrata ripete all’infinito di “stare in attesa a causa delle innumerevoli richieste”. Di fatto a quel numero starebbero chiamando tutti quei clienti-pazienti di mezza Italia rimasti a spasso per il default della “Mingardi Dental Center Srl”, proprietaria di “Idea Sorriso”, che ha chiesto il concordato per il quale il Tribunale di Padova ha nominato commissario giudiziale la commercialista patavina Nicoletta Zemella.
«COSTRETTI A CHIUDERE»
«Il dottore ha fatto di tutto per aiutare i pazienti di Mestre - spiegano dalla sede padovana dell’ormai ex catena di cliniche -, anche venendo di persona una o due volte alla settimana. Pazienti non avvisati della chiusura? Sono tanti e li chiameremo un po’ alla volta, ma ora, con il concordato preventivo, non sarà possibile restituire i finanziamenti o i soldi già versati, perché ci penserà il commissario.
Di certo chiudere la sede di Mestre è stata una scelta molto sofferta perché, con quella di Padova, era quella storica e tra le più all’avanguardia». Già, ma oltre ai pazienti che vedono allontanarsi la speranza di riavere tutti i soldi già spesi, gli acconti o le rate che continuano a correre, ci sono anche gli ex dipendenti - dai dentisti agli amministrativi - che aspettano vari stipendi non versati. No, “Idea Sorriso” ora non fa proprio più sorridere nessuno.
Fulvio Fenzo
Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci