Sparite le fatture per 900 mila euro di lavori fittizi: lavanderia cinese nei guai

Mercoledì 24 Aprile 2019 di Marco Corazza
Fatture false in lavanderia
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Nella lavanderia industriale vi "finivano" anche le fatture con la sparizione di ben 900 mila euro. Le Fiamme Gialle di San Donà di Piave hanno avviato un sequestro al legale rappresentante, un imprenditore cinese, di una società  operante nel settore delle lavanderie industriali, indagato per  dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. 

Passati al setaccio i conti correnti, immobili e quote societarie per un valore complessivo di circa 600 mila euro, corrispondente all’ammontare delle imposte risultate evase. L’impresa, nello specifico, ha annotato nella propria contabilità costi per circa 900 mila euro documentati da fatture emesse da 3 ditte individuali, anch’esse riconducibili a soggetti di nazionalità cinese, “di fatto” gestite da un altro connazionale, dichiaratamente relative a cessioni di migliaia di lenzuola, federe, teli bagno, asciugamani, coprimacchia e tovaglioli, nonché per prestazioni di lavoro di lavanderia e stireria. 

A seguito delle indagini, svolte attraverso controlli incrociati, analisi contabili e riscontri bancari, le fiamme gialle di San Donà hanno accertato che le operazioni fatturate, in realtà, erano del tutto fittizie e funzionali all’abbattimento della materia imponibile della società verificata. Gli investigatori hanno quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria 5 persone, tra cui, oltre al rappresentante legale della società verificata, l’amministratore “di fatto” ed i titolari delle 3 imprese emittenti le fatture false.
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