«Cameriere straniero preso a schiaffi in pizzeria a Napoli». Denuncia choc su Tripadvisor

Martedì 23 Aprile 2019 di Gennaro Morra
«Cameriere straniero preso a schiaffi in pizzeria a Napoli». Denuncia choc su Tripadvisor
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Un cameriere straniero preso a schiaffi perché non capisce l’italiano. È quanto denuncia un utente del sito TripAdvisor in una recensione su una pizzeria napoletana di via Tribunali. Carlo Rossetti, questo il nome del recensore, ha sintetizzato la sua esperienza nella pizzeria visitata ieri con il titolo «Uno schifo» e ha motivato così il suo giudizio negativo: «Pizza buona, ma un po’ pesante. Il problema non era la pizza, il problema è il proprietario - si legge nel commento pubblicato sul sito di recensioni più famoso del mondo - ha preso a schiaffi il cameriere perché non parlava bene italiano. Nella sala inferiore si sentivano urla, appena è salito il cameriere, abbiamo visto dei segni di uno schiaffo in faccia e abbiamo parlato con il proprietario, giustificandosi dicendo che non capiva ciò che doveva portare. Se ne sono andati tutti tranne noi che già stavamo mangiando. Addirittura una ragazza è uscita facendo quasi a botte con lei. So che i napoletani non sono così, ma questo è un animale!».

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Un’accusa grave che va al di là del giudizio sulla qualità del servizio offerto dal locale, ma prefigura un reato penale che potrebbe mettere nei guai il proprietario della pizzeria. Anche per questo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker radiofonico, Gianni Simioli, hanno voluto fare chiarezza sulla vicenda, invitando il proprietario della pizzeria a chiamare Radio Marte nel corso del programma “La Radiazza”. E invece a raggiungere telefonicamente la storica emittente di Capodichino è stata Francesca, che si è presentata come la persona che ha scritto quella recensione (probabilmente utilizzando l’account di un parente o un amico).
 
«Vivo a Roma, ma ieri ero in giro per il centro di Napoli per trascorrere la Pasquetta con parenti e amici – ha raccontato la ragazza –. A ora di pranzo siamo entrati in questa pizzeria e ci hanno fatto accomodare nella sala superiore. A un certo punto, mentre aspettavamo parte delle nostre ordinazioni, sentiamo provenire da sotto urla, rumori di schiaffi e lamenti. Poco dopo, sale un ragazzino dell’est a prendere la comanda delle bibite e notiamo che ha una guancia rossa e i segni delle cinque dita. Inoltre, si vedeva che stava per mettersi a piangere. Allora gli abbiamo chiesto cosa fosse successo, sia in italiano che in inglese, ma lui non capiva nulla». A quel punto, turbato e indignato, qualche avventore se ne va e nella sala giunge quello che Francesca pensa sia il proprietario: «Si è detto dispiaciuto per quello che era accaduto, giustificandosi col fatto che il ragazzo, non capendo l’italiano, sbagliava a prendere le ordinazioni e lui aveva paura che non lo avvisasse della presenza di clienti con intolleranze o allergia – racconta ancora Francesca –. Pensava di raccogliere la solidarietà delle persone presenti in sala, invece abbiamo protestato tutti. Qualcuno se n’è andato, una signora gli ha detto in spagnolo che se avesse trattato suo figlio come quel ragazzo, lei lo avrebbe preso a calci». Poi, la ragazza riferisce a Simioli che sul sito di TripAvisor, in altre recensioni relative a quella pizzeria, si parla dei comportamenti maneschi del proprietario, ma, visitando il portale, sulla pagina dedicata al locale di questi racconti non c’è traccia: su cinque recensioni presenti, quattro sono positive e l’unica che parla di atti violenti ai danni di un cameriere è proprio quella di Carlo Rossetti.
 
Più avanti, nel corso del programma, è intervenuto telefonicamente anche il proprietario della pizzeria: «Ieri io non ero a lavoro, ma so che due miei dipendenti hanno litigato, scontro frutto di uno screzio verbale avvenuto tra loro già qualche ora prima – ha affermato l’imprenditore –.

Si tratta di due persone che erano in prova, uno come cameriere e l’altro doveva gestire il locale quando non c’ero, ma ho già provveduto a mandare via entrambi. Nella mia pizzeria non voglio che succedano queste cose». A quel punto Simioli e Borrelli gli hanno fatto notare che era stato ingiusto punire anche il ragazzo che aveva preso gli schiaffi, invitandolo a richiamarlo e a dargli il lavoro di lavapiatti aspettando che impari l’italiano. Lui ha accolto il consiglio con poca convinzione, poi ha voluto scusarsi con i suoi clienti: «Sono mortificato, ma io non sono la persona che è stata dipinta da chi ha raccontato quest’episodio».

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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