L'ira degli operatori contro il Comune: «Nevegal boicottato»

Martedì 23 Aprile 2019 di Alessia Trentin
L'ira degli operatori contro il Comune: «Nevegal boicottato»
BELLUNO - I bellunesi non se ne fanno una ragione: la rabbia per il Jeep Camp non accenna a sfumare. Dopo gli striscioni contro l'amministrazione, gli operatori del Colle passano alle dichiarazioni aperte. «E' palese la volontà di boicottaggio del Nevegal dichiarano amareggiati e arrabbiati -, i comportamenti dell'amministrazione sono scoraggianti». Il senso di frustrazione è tanto. A poco più di un mese dall'avvio della stagione estiva ancora non si sa se gli impianti di risalita apriranno, mentre è certo che i sentieri quelli no, non saranno puliti e pronti per quest'anno. La possibilità di mettere una pezza ad una stagione che si annunciava ancora macchiata dai danni di Vaia, era la grande manifestazione automobilistica del gruppo Fca, sfumata sotto gli occhi pochi giorni fa. 
 
SOLO TANTE PAROLECosì oggi, dopo l'ennesima delusione, la rabbia è un fiume in piena. «Purtroppo le nostre attività non subiscono l'influenza solo del nostro operato, ma dipendono fortemente anche delle decisioni ed iniziative delle istituzioni sul territorio dichiara, anche a nome dei colleghi del Nevegal, Sabrina Dal Farra del Ristoro Campo Scuola -. E' palese ormai la volontà di boicottaggio del Nevegal, da tanti anni le parole non sono mai state supportate dai fatti; non ne capiamo il motivo, visto che il Nevegal é l'unica stazione turistica della città di Belluno». Gli operatori puntano il dito contro l'amministrazione, rea di non aver supportato a sufficienza l'organizzazione dell'evento e, forse, di non essersi nemmeno dimostrata troppo interessata. Un comportamento che agli esercenti appare come l'ennesimo schiaffo in faccia ad una località e ad un gruppo di imprenditori, loro, che da anni arrancano e tentano di far emergere buone idee. 
SOSTENERE LA SOCIETÀ«Noi da soli non ce la possiamo fare, perché ci sono questioni burocratiche e possibilità che richiedono la presenza e la partecipazione del pubblico, come l'accesso ai fondi prosegue Dal Farra -. Questo vale anche per gli impianti, se il Comune entrasse nella società i problemi sarebbero in parte risolti». L'Alpe è l'altra spina nel fianco. Più volte gli operatori hanno proposto il loro ingresso nella società, ma sempre la risposta è stata negativa. 
«Viviamo nell'incertezza, non sappiamo mai con sicurezza quando apriranno e se apriranno prosegue -, io ho investito nella mia attività ma non so cosa sarà del Colle da qui a 5 anni. Il Parco Avventura, realizzato su terreno mio, è abbandonato e distrutto dopo Vaia, ci vogliono almeno 150 mila euro per renderlo ancora utilizzabile. Ma chi investe queste cifre senza certezze sul futuro?». 
EX MAGGIORANZAAnche più spinose sono due ex consigliere comunali, inizialmente sedute tra le fila della maggioranza di Massaro: Simonetta Buttignon e Lorena Ghirardini. Le due donne, oggi parte di Vivaio Dolomiti, sparano a zero contro il primo cittadino e la sua giunta. L'attacco della lettera rivolta all'inquilino di Palazzo Rosso è cordiale, un caro non si leva a nessuno, ma quelle che seguono sono accuse pesanti. «Caro sindaco pensiamo che la misura sia colma e che sia ora che Lei cominci ad assumersi le proprie responsabilità senza addossare colpe a chi ha avuto l'unico torto, grave con il senno di poi, di averla sostenuta e di aver contribuito ampiamente alla vittoria nel suo primo mandato scrivono le due donne -. Un evento di portata internazionale, che avrebbe diffuso il nome del Nevegal in giro per il mondo, garantendo la presenza di migliaia di persone sul colle, si farà a San Martino di Castrozza in Trentino Alto Adige e non a Belluno in Veneto. Storia già vista. Non è che forse la Fca a fronte di una iniziale disponibilità della nostra amministrazione, seguita poi da mille se, ma, forse, chissà, ha preferito interloquire con chi ha steso per loro tappeti rossi? Noi una risposta ce la siamo data o meglio ce l'eravamo data anche due anni fa. Quando abbiamo scelto di opporci, non a Jacopo Massaro, ma semplicemente alla visione di città che lui stava portando avanti. Noi siamo per una città protagonista, capace approfittare di tutte le occasioni e non di perdere continuamente treni. Le battaglie che Vivaio a cui noi apparteniamo sta portando avanti prescindono dal colore politico o da beceri conflitti tra partiti, mettendo al centro Belluno e non facendo sconti a nessuno. Nemmeno a Lei».
Alessia Trentin
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