«Sono stato vittima degli antibiotici, camminavo come uno zombie». Ora quei farmaci saranno ritirati

Martedì 23 Aprile 2019 di Giuseppe Pietrobelli
«Sono stato vittima degli antibiotici, camminavo come uno zombie». Ora quei farmaci saranno ritirati
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MOGLIANO VENETO (TREVISO) - «Devo ringraziare Il Gazzettino' che quattro anni fa sollevò per primo il mio caso di vittima degli antibiotici e mi consentì di mettermi in contatto con altre persone che avevano i miei stessi problemi. Ne ho scoperte tantissime. Adesso abbiamo un gruppo Facebook che raccoglie più di duemila membri. Ma soprattutto, abbiamo vinto la prima battaglia di una lunga guerra». È visibilmente soddisfatto Andrea Favero di Mogliano Veneto, fondatore di Fluorochinoloni - Gruppo di supporto per i danneggiati da antibiotico.



Lo abbiamo intervistato a pochi pochi giorni dalla comunicazione dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), la quale ha lanciato l'allarme su alcuni antibiotici di uso comune per il rischio di gravi effetti collaterali invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti. Si tratta, per l'appunto, dei medicinali appartenenti alla famiglia dei chinoloni e fluorochinoloni. Alcuni di questi, per lo più quelli di vecchia generazione, saranno ritirati, mentre per quelli ancora in commercio è stata ribadita la necessità di riservarli per le infezioni gravose o dove le alternative terapeutiche si sono rivelate inefficaci.

LA TESTIMONIANZA
«Io porto le conseguenze dell'uso di quell'antibiotico, che mi venne prescritto inizialmente dal medico di base. La mattina dopo, già avvertivo fastidio ai tendini d'Achille, sintomo che si accentuò mentre le ore passavano. Più tardi, il giorno stesso, uno specialista mi cambiò l'antibiotico, ma con principio attivo analogo. Nel foglietto illustrativo era indicato che con quei sintomi avrei dovuto cambiare medicinale, pertanto credevo che la scelta dello specialista fosse stata corretta. Allora avevo 27 anni. Avevo avuto una banale infezione alle vie urinarie. Sono bastati due giorni di terapia e ho cominciato a camminare come uno zombie, strascicavo i piedi, non riuscivo ad afferrare saldamente gli oggetti. Da allora non ho più potuto guidare l'auto, correre o fare sport e soffro costantemente di dolore ai tendini. Ero in perfetta salute, quei due giorni di antibiotico mi hanno rovinato la vita». È riuscito a mantenere un'occupazione solo perché fa un lavoro sedentario, operatore di computer.

La soddisfazione di Andrea è data dal fatto che l'Agenzia ha diffuso una nota con indicazioni rivolte ai medici. Eccola. Sono state segnalate con gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici ed i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei paesi dell'UE. I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio.

«E sa che cosa mi fu prescritto? - continua Andrea Ciprofloxacina, una pastiglia al dì da 500 milligrammi. Dalla mattina successiva avvertii fastidio ai tendini d'Achille, ero preoccupato. Poi lo specialista mi prescrisse Levofloxacina e cortisone. Il dolore ai tendini peggiorava ed iniziai ad avvertire formicolio ai piedi ed alle mani. Credevo fosse collegato alla compressa del giorno prima, ma sfortunatamente realizzai che si trattava praticamente della stessa sostanza solo l'indomani, quando ormai era troppo tardi. Nei giorni successivi, pur avendo interrotto questi due farmaci, ero pervaso da una sequela di sintomi devastanti. Provavo un'enorme debolezza, non riuscivo ad aprire nemmeno una bottiglia, avevo dolori fortissimi agli arti, non riuscivo praticamente a camminare».

Siamo nella famiglia dei fluorochinolonici. E adesso Aifa indica ai medici di non prescrivere quei medicinali in casi di infezioni non gravi o per infezioni non batteriche. Prudenza è raccomandata per i pazienti anziani o con compromissione renale o sottoposti a trapianto d'organo. Il medico, inoltre, deve informare il paziente di interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, neuropatia.

LE SEGNALAZIONI
La decisione di inviare questo comunicato è frutto del lavoro dell'Agenzia europea del farmaco che ha valutato il rischio di reazioni avverse gravi e persistenti (che durano mesi o anni), invalidanti e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Ha trovato conferme ai casi segnalati anche in Italia, a partire dal caso di Andrea, che ricorda: «Dopo la pubblicazione dell'articolo del Gazzettino, nel marzo 2015, mi contattarono alcune persone che stavano vivendo la stessa situazione. E' partito da quelle segnalazioni il sospetto che i casi come il mio non fossero pochi. Adesso che sono passati quattro anni, il gruppo Facebook che amministro è diventato il punto di incontro e di collegamento di tanti sfortunati come me. Ci sono persone che hanno perso il lavoro e la propria autosufficienza a causa degli effetti di questi antibiotici».
Il cruccio di Andrea è sempre stato quella della mancata informazione dei rischi verso i pazienti. Sul bugiardino di uno degli antibiotici che gli erano stati prescritti c'era scritto che erano stati riportati casi di tendinopatia e neuropatia con incidenza da rara a molto rara.

«La salute non è una roulette russa, e neppure il frutto di un calcolo delle probabilità. - conclude - Il paziente dovrebbe essere sempre informato dal medico, specialmente quando viene prescritto un farmaco che le linee guida indicano come medicinale di seconda scelta. La notizia che finalmente l'Aifa ha redatto questo comunicato è una prima vittoria, ma più per il fatto che l'informazione si sta diffondendo, non perché queste avvertenze fossero sconosciute prima d'oggi. La letteratura scientifica invita alla prudenza nell'utilizzo di questa classe di antibiotici da molti anni e gli effetti collaterali gravi erano già descritti da tempo. Ora ci sono migliaia di persone che hanno subito gravi danni e desiderano giustizia».
Giuseppe Pietrobelli
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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