Ifis, Furstenberg si riprende la sua banca, il figlio vice, finisce l'era Bossi

Sabato 20 Aprile 2019 di Maurizio Crema
Ernesto Furstenberg, nuovo vicepresidente di Banca Ifis
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MESTRE - Dopo 24 anni in Banca Ifis finisce l'era di Giovanni Bossi e inizia quella di Luciano Colombini. Non senza polemiche e qualche straccio che vola in assemblea. Alcuni azionisti di minoranza come Marina Salamon (0,6% del capitale, sceso negli ultime settimane da oltre il 2%) attaccano strategie e nomine, in particolare quella del figlio del presidente e azionista di controllo Ernesto Furstenberg Fassio, 38 anni, poi eletto vicepresidente: «Non ha i requisiti». Il presidente e azionista di controllo Sebastien Furstenberg in assemblea risponde per le rime: «Quando ho fatto entrare Bossi 25 anni fa non sapeva nulla di banca ed era anche più giovane di mio figlio». Alla fine la forza dei numeri porta al rinnovo in cda e nel pomeriggio alla nomina di Colombini come Ad.

Gianni Bossi «aveva confuso i ruoli, era arrivato il momento di cambiare con una persona d'ordine», spiega finiti i lavori il presidente e azionista di maggioranza assoluta Sebastien Furstenberg. L'addio di Bossi, arrivato in Ifis a 34 anni e uscito col 3,54% del capitale (valore in Borsa circa 30 milioni) dopo 24 anni, è sospeso tra l'orgoglio e la malinconia di aver dovuto lasciare quella che considera la sua creatura. «Quando sono arrivato nel 1995 la banca in Borsa valeva 3 miliardi di lire, cioè 1,5 milioni di euro, ora mille volte di più. Lascio una banca solida, con grandi manager e 1750 dipendenti di prim'ordine. Auguro a Colombini la migliore fortuna nell'interesse della banca. Raccomando però al cda di mantenere la spinta propulsiva perché la banca deve ancora generare valore. Mi mancherà tutto questo, mi mancherete tutti voi», aggiunge leggendo con emozione un documento durante l'assemblea dopo aver fatto il punto della gestione: «Il 2019 è ben avviato e la prima trimestrale sta andando bene con evidenze superiori alle attese. Consegno una banca con un utile di 147 milioni, un roe superiore al 10%, così da 17 bilanci». Via libera anche al dividendo di 1,05 euro.

MESI SOFFERTI In una lettera ai dipendenti dela banca quotata Bossi li saluta così: «Non saranno questi ultimi pochi mesi di sofferta gestione a modificare la straordinarietà di un viaggio iniziato nel 1995». Poi con i giornalisti Bossi spiega che «ho sempre agito nell'interesse della banca e in piena sintonia col cda». Anche nell'operazione Carige. Bocciata vicina al traguardo da Furstenberg.

NUOVA ERA Una cavalcata unica nel panorama bancario italiano e forse europeo è dunque finita. Si apre un'altra era. L'ex Popolare Vicenza e Banca Finint Luciano Colombini è il nuovo Ad, non senza qualche polemica. «Siamo sicuri che abbia il profilo professionale giusto? Questa non è una banca come le altre», ricorda Marina Salamon, critica anche verso la scelta di nominare in cda il figlio del presidente Ernesto. «Che esperienza di banca ha questo giovane che si diletta a fare il dj? - l'attacco della Salamon, consigliera uscente di Ifis e grande amica di Bossi -. Io in Doxa ho dovuto lasciare fuori con dolore dal cda mio padre e mio fratello per il bene dell'azienda. Sono contraria al familismo amorale che ha prodotto tanti danni alla nostra economia, vigileremo sull'operato del nuovo cda». La Salamon critica anche la bocciatura della fusione inversa de La Scogliera in Ifis: «Avrebbe portato vantaggi a tutti gli azionisti» perché avrebbe diluito la maggioranza di Furstenberg e reso più contendibile la banca. Criticata anche la nomina come sindaco di Franco Olivetti, già nel collegio sindacale di La Scogliera. Alla fine però a maggioranza (con l'appoggio probabile di Assogestioni) la nuova era è ufficialmente iniziata. All'insegna probabilmente di un minore impegno sugli npl, i crediti a rischio che hanno fatto grande Ifis e Bossi. Che ora farà l'azionista di minoranza con licenza di vendere e di intraprendere altre strade: «Non ho patti di non concorrenza», fa notare alla fine. Ma non pare una dichiarazione di guerra. Per ora.

 
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