Ritrovato sulla riva dell'Adige il corpo di mamma Natasha

Venerdì 19 Aprile 2019
Natasha Chokobok
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LEGNAGO (VERONA) - È stato trovato a Legnago (Verona) il corpo di Natasha Chokobok, la donna ucraina 29enne scomparsa lo scorso 9 aprile dalla sua abitazione a Porto di Legnago. Il cadavere della donna, madre di una bambina di 6 anni, è stato trovato sulla riva dell'Adige, dopo alcuni giorni di ricerche, alle quali avevano partecipato i Vigili del fuoco e i Carabinieri, che avevano scandagliato il fiume. Della scomparsa della donna si era occupata l'altra sera la trasmissione di Rai 3 «Chi l'ha visto?».

I SOSPETTI DELLA SUOCERA SUL GENERO
Fin da subito la madre della 29enne ha lanciato sospetti e accuse sul compagno della figlia, Alin Rus, un romeno di 35 anni, di professione saldatore, che il giorno dopo la scomparsa aveva presentato denuncia dai Carabinieri e perlustrato a lungo le rive dell'Adige.

LA VERSIONE DI ALIN
Il compagno sostiene di essersi coricato normalmente, con Natasha al fianco, e che a una certa ora della notte lei si sarebbe alzata e avrebbe detto che usciva un attimo a portar fuori il bidone delle immondizie della plastica della raccolta differenziata. Sarebbe uscita e non sarebbe più tornata.

I REFERTI
La madre di Natasha non crede che sua figlia si sarebbe mai allontanata volontariamente, soprattutto non avrebbe mai abbandonato la figlia.

Era per lei, per la piccola, che continuava a vivere con un compagno che, a detta della madre, la picchiava spesso per ogni nonnulla e la maltrattava e umiliava in vari modi. Tanto che dopo aver sporto e ritirato un paio di denunce contro il compagno, avrebbe consegnato alla madre i referti del Pronto soccorso, che provavano le percosse ricevute. E avrebbe chiesto alla madre di consegnare i referti ai carabinieri se le fosse successo qualcosa. Cosa che la madre ha fatto.
 

 

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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