La distrofia non ferma Marco: a 8 anni testimonial nazionale

Venerdì 19 Aprile 2019
La distrofia non ferma Marco: a 8 anni testimonial nazionale
CARBONERA - Marco Mazzariol, 8 anni di Carbonera, colpito dalla distrofia muscolare di Duchenne, è il nuovo testimonial della campagna nazionale lanciata dalla Parent Project Onlus per finanziare la ricerca su una malattia che porta progressivamente alla paralisi e che oggi non ha cura. Le persone colpite sono generalmente costrette su una carrozzina già tra i 12 e i 13 anni. Nello spot, Marco, figlio di Stefano e Angela, recita la parte di un simpatico giornalista in un tg. La distrofia di Duchenne è una malattia genetica che colpisce un bambino maschio su 5mila. E dai numeri è nata l'idea che ha portato alla realizzazione del nuovo spot dell'associazione a sostegno della campagna, pensato come una breaking news lanciata da un telegiornale di fantasia, che richiama due temi chiave. Il primo è dato dall'importanza delle firme per il 5x1000, che per Parent Project valgono come un tesoro, da cui il tema grafico della campagna con due giovani pirati a caccia di firme preziose. Il secondo, ben descritto dal giornalista Marco, mostra come l'incidenza della patologia, 1/5000 maschi, possa richiamare alla mente il 5x1000 semplicemente scambiando le prime due cifre.
 
LA MALATTIALa distrofia di Duchenne si manifesta in età prescolare. Via via i muscoli di indeboliscono e i ragazzi perdono l'uso delle braccia prima dei 20 anni. La Duchenne colpisce tutti i muscoli scheletrici, i muscoli respiratori e il cuore. Fino a qualche anno fa era molto frequente che la morte sopraggiungesse entro i 20 anni. In un decennio, le aspettative di vita sono raddoppiate. E non ci si può fermare qui.
UN ESEMPIOGià l'anno scorso Marco aveva commosso tutta l'Italia alla 16. conferenza internazionale di Roma sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker. «Io non riesco a correre - disse davanti a 600m persone di 34 Paesi -. E a scuola i miei compagni mi prendono un po' in giro. Ma quando spiego che ho i muscoletti deboli, allora smettono. Da grande mi piacerebbe fare il pilota. A volte al Tg vedo il Presidente della Repubblica che parla. Un giorno spero di poter diventare una persona importante come lui. Lui è diventato così perché ha studiato tanto. E non importa come sono i suoi muscoli. Non importa se ci sono cose che non riesco a fare. Se non ci riesco, non è colpa mia. È solo che ho i muscoletti un po' deboli».
Mauro Favaro 
Ultimo aggiornamento: 21:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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