Svelata l'antica biblioteca del Santo: apre per la prima volta

Giovedì 18 Aprile 2019 di Ines Thomas
La biblioteca antica del Santo
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PADOVA - Pittura, geografia, musica: la Biblioteca Antica della Basilica del Santo aprirà al pubblico, per la prima volta, le sue magnifiche sale, in occasione della mostra “’700 veneziano”, promossa da Graziano Gallo e dalla Veneranda Arca del Santo con la curatela di Fabrizio Magani, a partire dal 15 giugno e fino al 6 luglio. La Biblioteca Antica è un luogo generalmente precluso al pubblico, se non per ricerche autorizzate: l’occasione dell’esposizione artistica sarà dunque un momento unico e raro per conoscere un bene meraviglioso che custodisce opere d’arte importanti e mai viste prima. La Biblioteca raccoglie 90.000 volumi a stampa e 828 manoscritti di grande valore, compresi i preziosissimi manoscritti musicali di Galluppi, Tartini e altri maestri che si sono succeduti alla direzione della cappella del Santo.
 
Proprio un manoscritto di Tartini, uno dei più straordinari documenti musicali del Settecento, sarà restaurato grazie ad un finanziamento di Gallo Fine Art. Ecco perché la mostra sarà un evento eccezionale: non solo un’occasione per visitare la Biblioteca ma la possibilità di potersi accostare a oggetti di inestimabile valore. Per la particolarità del luogo e delle opere esposte, l’accesso, durante la mostra, sarà limitato a gruppi di 15 persone.
LA COLLEZIONE PRIVATA
«Ospitare questa esposizione di grande interesse - ha dichiarato Emanuele Tessari, presidente della Veneranda Arca di S. Antonio - valorizza luoghi generalmente poco accessibili e promuove la Basilica come luogo in cui le arti di tutti i periodi storici sono rappresentate ai massimi livelli». Il salone della Biblioteca ospiterà 30 dipinti appartenenti alla collezione privata di Gallo, con altre integrazioni da collezioni private. «Mostrerò lavori di artisti, anche poco conosciuti, che hanno contribuito alla grandezza di Venezia nel XVIII° secolo - ha spiegato il responsabile Graziano Gallo - sono opere d’arte poco accessibili che desidero condividere con il pubblico». Verranno esposti quadri e tele che vanno dall’inizio del Settecento con il grande Luca Carlevarjis ai primi dell’Ottocento.
Si vedranno così dipinti firmati Giuseppe Zais, Giambattista Piazzetta, Gaspare e Antonio Diziani, Rosalba Carriera, Jacopo Amigoni, Francesco Zugno, Francesco Battaglioli, Michele Marieschi, Lorenzo Tiepolo, Maestro del Ridotto, Marco e Sebastiano Ricci, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Francesco Zuccarelli, giambattista Cimaroli, Francesco Fontebasso, Francesco Capella, Antonio Arrigoni, Giuseppe Bernardino Bison, GianDomenico Tiepolo, Giambattista Pittoni. «Questa mostra è una bella operazione - ha confermato lo storico dell’arte Fabrizio Magani - che fa conoscere un luogo memorabile come la Biblioteca e battezza il ‘700 con una collezione privata. Il visitatore vi troverà ancora viva la leggerezza dello spirito settecentesco e alcuni temi fondamentali come il capriccio, la veduta, la circolazione delle idee, la galanteria».
Sotto gli affreschi del Salone della Biblioteca, opera di Giovanni Antonio Pellegrini, oltre ai dipinti della collezione Gallo, il pubblico ammirerà altre opere d’arte custodite dentro teche e scaffali: una serie di rari pezzi geografici a stampa del XVII° e XVIII° secolo; tra questi, alcuni eccezionali atlanti di Padre Vincenzo Coronelli, cosmografo ufficiale della Serenissima Repubblica di Venezia e fondatore dell’Accademia Cosmografica degli Argonauti. Di padre Coronelli, la Biblioteca conserva ed esibirà due magnifici globi, uno terrestre e l’altro celeste. Sabato 18 maggio, alle 21, un concerto-evento de I Solisti Veneti anticiperà l’apertura della mostra.
Ines Thomas 
Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 11:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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