«Uccido tuo figlio». Maltrattamenti in famiglia, a processo una "lei"

Martedì 16 Aprile 2019
Quando a minacciare è una lei (foto d'archivio)
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CORTINA D'AMPEZZO - «Mi diceva: ti rovino, chiamo i carabinieri e vedremo a chi credono». G.M., infermiera cadorina di 30 anni, è alla sbarra con l'accusa di maltrattamenti in famiglia perché avrebbe vessato l'allora compagno convivente. L'uomo, un medico siciliano dipendente del Codivilla, ieri mattina ha raccontato l'inferno vissuto nella casa di San Vito dove la coppia abitava, tra 2014 e 2016. Ha spiegato che iniziò a registrare le liti quando la donna avrebbe minacciato di uccidere il figlio del compagno e di far ricadere la colpa su di lui. Ma questa non sarebbe stato l'unico momento di terrore vissuto dal medico. Un'altra volta lei sarebbe piombata in bagno e avrebbe lanciato il pc acceso, attaccato alla corrente nella vasca dove c'era l'uomo.
 
Poi in una lite scaturita tra i due, quando l'uomo allontanò il cane pitbull della compagna fu lei a azzannarlo al braccio. Poi anche l'animale gli piombò contro, mordendolo nell'interno coscia. E ancora: minacce con il taglierino mentre erano chiusi in aula. E tanti altri episodi finiti anche al pronto soccorso. «Non dissi mai che arrivavo da una lite in famiglia- ha spiegato il medico - perché io ancora l'amavo e non volevo che finisse nei guai». Per questo ha anche ritirato la denuncia per maltrattamenti, dopo averla presentata, ma il processo è andato avanti d'ufficio e ieri mattina è approdato in aula, di fronte al giudice Angela Feletto, con il pm Sandra Rossi. L'imputata era presente, seduta accanto al suo avvocato Francesca De Michiel che ha fatto emergere che il medico aveva presentato denuncia per maltrattamenti anche nei confronti della precedente compagna.
Ultimo aggiornamento: 12:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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