Il Polesine continua a spopolarsi: a un passo dallo scendere sotto i 235mila

Lunedì 15 Aprile 2019 di Francesco Campi
Solo Rovigo (nella foto, il Corso) aumenta i residenti come anche Occhiobello e Pontecchio
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ROVIGO - Sempre meno: lo scorso novembre il numero totale di residenti in Polesine assommava a 235.139 persone, con una flessione superiore alle mille unità rispetto a inizio 2018, quando il numero registrato dall’Istat era di 236.400. Una flessione costante e inesorabile, a un ritmo di oltre un centinaio di abitanti in meno al mese. Volgendo uno sguardo all’indietro, nel 1981 il Polesine contava 253.508 residenti, nel 1961 erano addirittura a 277.811. Cinque anni fa, a fine 2012, invece, il numero di residenti era di 242.543. In cinque anni la popolazione persa è stata di 6.143.
 
Ovviamente ci sono differenze fra comune e comune. Sempre prendendo come riferimento il periodo 2012-2018, c’è chi fa registrare il segno più, ma sono eccezioni: Rovigo, che al primo gennaio 2018 contava 51.149 abitanti, è cresciuta del 2%; Occhiobello, con 11.993 abitanti, del 5% e Pontecchio, con 2.218 residenti, del 6,7%. Il resto sono tutti in flessione. Adria, scesa sotto 20mila (19.436) registra un calo del 3,8%; Porto Viro, terzo comune polesano con 14.298 abitanti, è calato del 2,4%; Lendinara, con 11.694 abitanti, è scesa del 2,4%; Badia Polesine, a 10.348, del 2%. Fra le flessioni più significative, ben quattro in doppia cifra: Bagnolo di Po meno 11%, Papozze meno 11,1%, Calto meno 11,6% e Canda meno 11,7%.
Non si registrano correlazioni fra posizione e dimensione rispetto al tasso di decrescita. Questo il quadro complessivo nel lustro fra 2012 e 2018, elaborato dal Sole 24 Ore su dati Istat: Ariano -6,6%, Arquà -5,7%, Bergantino -3,7%, Bosaro -1,8%, Canaro -5,4%, Castelguglielmo -4,5%, Castelmassa -4,3%, Castelnovo -6,9%, Ceneselli -9,7%, Ceregnano -3,7, Corbola -5,4%, Costa -4,5%, Crespino -5,9%, Ficarolo -7,4%, Fiesso -6,8%, Frassinelle -9%, Fratta -5,6%, Gaiba -5,1%, Gavello -3,7%, Giacciano con Baruchella -3,1%, Guarda -4,8%, Loreo -3,1%, Lusia -4,4%, Melara -5,6%, Pettorazza -6%, Pincara -9,6%, Polesella -3,9%, Porto Tolle -3,7%, Rosolina -0,7%, Salara -4,7%, San Bellino -5,6%, San Martino di Venezze -4,3%, Stienta -3,4%, Taglio di Po -2,5%, Trecenta -8,5%, Villadose -3%, Villamarzana -2,5%, Villanova del Ghebbo -7,1% e Villanova Marchesana -8,4%.
La prima dinamica del calo della popolazione è il crollo della natalità. La differenza fra nati e morti è da tempo negativa. Dal gennaio 2017 al dicembre 2018 in Polesine sono nati 1.498 bambini, 795 maschi e 703 femmine, mentre si sono spente 3.097 persone, 1.416 uomini e 1.681 donne. Il saldo naturale è stato di meno 1.599. C’è poi tutto l’aspetto migratorio, che non vuol dire solo l’arrivo degli stranieri, ma anche i trasferimenti da e per altre province. Da altri comuni sono arrivati 5.246 nuovi residenti, mentre 5.816 sono le persone che hanno spostato la residenza fuori dal Polesine. Sono 522, invece, i polesani che hanno scelto di trasferirsi all’estero, mentre i nuovi residenti che arrivano dall’estero sono 884. Anche il saldo migratorio, quindi è pesantemente negativo: meno 589.
Dei 236.400 residenti in Polesine al gennaio 2018, 114.664 sono uomini, 121.736 donne. Le famiglie sono 102.414, con 111 convivenze registrate. Gli ultracentenari sono 71, 8 uomini e 63 donne. La fascia d’età più numerosa è quella fra 50 e 60 anni: 42.676 persone, pari a oltre il 18% del totale. Nella fascia fra 0 e 10 anni, invece, meno della metà: solo 19.140, l’8%.
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 21:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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