Truffa da mezzo milione al colosso americano dei ricambi per auto

Domenica 14 Aprile 2019 di Roberto Ortolan
Truffa da mezzo milione al colosso americano dei ricambi per auto
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LORIA - Abbiamo cambiato le nostre coordinate bancarie....», al messaggio civetta sono seguite manipolazioni informatiche per raggirare il colosso Usa Federal Mogul Motorparts (ricambi auto) che ha versato mezzo milione di euro sul conto corrente postale dei truffatori a Treviso, credendo che il bonifico fosse diretto alla Quartz srl di Milano. I soldi sono finiti su un conto di Poste Italiane di piazza Vittoria a Treviso, intestato a un 50enne imprenditore di Loria, sposato con due figli, nonché titolare della Federica Holdings. Inutile dire che i soldi non hanno fatto in tempo ad arrivare che avevano già preso il volo, con destinazione società di Londra, Lussemburgo e Parigi, probabilmente fittizie, per poi svanire. Dopo qualche settimana, scoperta la truffa, è stata presentata denuncia Germania, ma ormai era troppo tardi per recuperare i 508mila euro.

Nella rete degli inquirenti è rimasto impigliato il 50enne Bernard Prince Cletus, di Loria, che su indicazione del pm veneziano Elisabetta Spigarelli (rogatoria dei magistrati tedeschi di Lubecca), è stato sentito dalla Guardia di Finanza di Castelfranco. L'uomo, assistito dall'avvocato Paola Miotti, si è però avvalso della facoltà di non rispondere. «Vogliamo vedere le carte», ha spiegato l'avvocato Miotti. L'imprenditore, è filtrato, si proclama innocente. Resta il fatto che il 14 giugno 2018 i 508mila euro, secondo i magistrati tedeschi, sono confluiti sul conto corrente dell'imprenditore prima di sparire. E per tale motivo gli è stata contestata l'ipotesi d'accusa di truffa aggravata.ù

LA DIFESA Bocche cucite all'uscita dalla Guardia di Finanza. Ma da quanto si è appreso il 50enne si dichiarerebbe all'oscuro dei movimenti avvenuti sul suo conto postale. Nella sostanza sarebbe stato vittima di un furto di identità: in pratica anche lui una vittima dei veri truffatori. «L'imprenditore - è filtrato - avrebbe appreso dagli inquirenti che i 500mila euro erano transitati sul suo conto corrente». Un tesi alla quale non sembrano però credere i magistrati di Lubecca. «Con comportamenti illeciti e violazioni informatiche fraudolente il 50enne di Loria - secondo i magistrati tedeschi - avrebbe incassato dalla filiale tedesca della statunitense Federal Mogul un bonifico da 508mila euro che la stessa società tedesca, invece, riteneva di spedire, viste le credenziali on line, alla società Quartz srl di Milano».
LO STRATAGEMMA Secondo gli inquirenti tedeschi i truffatori avrebbero indotto in errore il personale della Federal Mogul Motorparts, che opera a livello internazionale, con sede negli Usa e succursali in tutto il mondo. A maggio 2018 alla sede di Barcellona della Federal Mogul sono arrivate una serie di presunte mail della Quartz di Milano, in verità scritte dai truffatori. A posto del dominio della Quartz i banditi ne hanno usato una che differiva solo per una s, comunicando che la relazione bancaria della Quartz era cambiata. I truffatori hanno prima indicato un conto di una banca messicana, poi della Sparkasse Cassa di Risparmio di Verona e infine quello del banco posta di Treviso. Nessuno dei collaboratori di Federal Mogul si è accorto della contraffazione e, così, la filiale tedesca (Federal Mogul Bremsbelag) il 14 giugno ha bonificato i 508mila euro a un conto corrente postale di Treviso, di fatto a una finta ditta Quartz Solo il 7 luglio 2018, scoperto il raggiro, sono state presentate denunce per truffa a Barcellona, Milano e Lubecca.
 
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